Il tesoro della letteratura - volume 3

Il secondo Ottocento in sintesi L autore può scegliere di rivelare la sua presenza con la tecnica dello straniamento. Situazioni consuete e quotidiane sono presentate come insolite e, viceversa, quel che è anomalo è considerato del tutto normale. Il lettore è chiamato così a riflettere su quanto legge e a dissentire. Nell applicare il principio dell impersonalità Verga si distingue dal romanziere naturalista. Secondo Verga infatti, l autore non deve guardare dall alto la realtà che descrive, ma immergersi e scomparire in essa, senza esprimere nessun giudizio. Per realizzare gli artifici di regressione e impersonalità, Verga attua una rivoluzione linguistica. Evita di utilizzare esclusivamente il dialetto per conservare il carattere letterario dell opera e si limita pertanto a pochi inserti dialettali. Tenta allora di riprodurre il parlato popolare siciliano intervenendo sulla sintassi. Introduce costrutti semplici e sgrammaticati propri della forma parlata e mescolanze di registri linguistici. 158 Come Verga scrive nella lettera dedicatoria a L amante di Gramigna ( T1, p. 159), l autore scompare per lasciare spazio a una narrazione affidata a un soggetto anonimo e corale, proveniente dall ambiente stesso dei personaggi raffigurati. La mentalità popolare viene espressa mediante il discorso indiretto libero, riportando cioè le parole pensate o pronunciate da un personaggio senza introdurle con un verbo reggente dichiarativo come dire , sostenere , affermare , dichiarare ecc. o con i consueti segni di punteggiatura (i due punti e le virgolette). In tal modo il narratore può limitarsi a raccogliere i «documenti umani con impersonalità, in modo che l opera d arte sembri «essersi fatta da sé , senza il giudizio esterno esercitato da una soggettiva interpretazione ideologica dei fenomeni. L artificio dello straniamento Ciò non significa che la distanza tra il punto di vista del narratore e quello dell autore sia del tutto azzerata. Quest ultimo, infatti, può manifestarsi al lettore attraverso un meccanismo narrativo, detto straniamento: la voce narrante presenta come normali e accettabili comportamenti e modi di pensare che non lo sono affatto; o al contrario considera come strane situazioni che invece sono del tutto naturali e giustificabili. Sembrano così venire accreditati pregiudizi e mentalità che chi legge non può condividere e che pertanto mette in discussione: ciò è naturalmente previsto dall autore, che riesce così a sollecitare la presa di distanza e la condanna di tali pensieri e comportamenti da parte del lettore. Le differenze con il Naturalismo francese In ciò sta un importante differenza con il metodo naturalista: la voce borghese che narra nei romanzi di Zola non utilizza tali artifici, poiché non sente l esigenza di scomparire. Essa infatti è esplicita e riproduce il modo di vedere e di esprimersi dell autore, che giudica la materia trattata. Per lo scrittore francese impersonalità significa osservazione distaccata e denuncia scientifica; per Verga significa, invece, immersione ed eclissi completa nell oggetto. D altra parte, queste diverse tecniche narrative sono lo specchio di altrettanto diversi approcci alla realtà. Mentre Zola giudica gli eventi perché è convinto di poter contribuire a migliorarli, Verga non nutre la stessa illusione: secondo lui la letteratura non deve analizzare la miseria in vista di possibili trasformazioni future. Anzi, per lui è proprio il progresso, invocato da Zola e dagli altri autori naturalisti, a essere la causa della degradazione della società e della civiltà. Il problema del linguaggio Ma come tradurre l impersonalità nelle scelte linguistiche? Il problema della lingua da usare per aderire schiettamente al mondo rappresentato viene risolto da Verga con una modalità diversa rispetto ai metodi tradizionali. Un applicazione radicale dell impersonalità avrebbe richiesto l uso esclusivo del dialetto, con il rischio di trasformare un opera che è pur sempre letteraria in un documento di puro folclore regionale e di limitare così il pubblico potenziale. Pertanto Verga non riproduce il linguaggio di contadini, pescatori e minatori in modo del tutto mimetico (il ricorso alle forme dialettali è limitato a pochi inserti lessicali o proverbiali) e adotta un altra soluzione, apparentemente ambigua ma necessaria per potersi rivolgere ai lettori di tutta Italia. La sua rivoluzione linguistica la prima dopo quella di Manzoni e, per certi versi, di indirizzo contrario consiste nell esprimere la popolarità siciliana a livello artistico, operando non tanto sul lessico, quanto sulla struttura sintattica del periodo, in modo da ricalcare modi e costrutti del parlato antiletterario, che accoglie sgrammaticature, commistioni linguistiche e tutte quelle tecniche espressive con cui si manifestano la mentalità e la cultura dei personaggi rappresentati.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi