Il tesoro della letteratura - volume 3

PROVA 2 135 140 145 150 155 160 165 ni di essi possano sì essere stati specchio dei tempi assolvendo anche a una funzione alta di documento, senza riuscire tuttavia a trascendere questa realtà nella pura invenzione del canto libero e aperto di poesia; oppure forse si potrà vedere come, sotto il segno dello stile, e della ricerca linguistica, altre opere abbiano toccato sublimi vertici d arte senza tuttavia lasciarci un segno così vivo dei tempi che si sono attraversati e del loro significato imponente, anche se terribile, per la storia degli uomini e della civiltà. E si vedrà forse sempre di più [ ] la capacità di fusione dei due interessi, delle due prese di contatto, di entrambi i risultati che la poesia di Ungaretti è riuscita ad ottenere. Fusione tanto più avvertita e avvertibile a libro chiuso, ricapitolando l insieme della Vita d un uomo. Nella guerra del 14-18 un fante, in trincea, scriveva brevi e intensi versi d amore e di morte, accendendo i suoi sogni, presentendo i passi fatali del suo vivere terreno. Soltanto pochi spiriti illuminati si accorsero subito della sua voce. Si leggevano allora ad alta voce, anche in quella guerra, odi più piene e sonore di canto, scritte però in un linguaggio non propriamente consono alla vita ed alla situazione sentimentale e psicologica di quegli anni. Oggi, pur dopo tante avversità, dopo tante sciocche ed ingiuste polemiche, dopo difficoltà d ogni tipo, non c è chi non riconosca nell Allegria (quasi dimenticate quelle altre odi) il documento di poesia più alto uscito da noi da quella guerra. E non andrà molto tempo che eguale destino sarà riserbato al Dolore per esperienze a noi anche più vicine. Eppure l Allegria non era che il breve diario sofferto di un uomo di pena senza che nulla fosse concesso alla cronaca, nulla al gesto amplificatore, nulla fosse dato al gusto del documento; eppure Il dolore si limita apparentemente a registrare in un nuovo diario il travaglio di un uomo sconvolto da sofferenze indicibili. Ma quanti in quelle sofferenze si sono riconosciuti! Lo sa il poeta più che per gli ufficiali tributi dei critici, per le spontanee e semplici testimonianze di gratitudine, di lettori colpiti da eguali tormenti e da pene immense, aiutati dalla voce del poeta a superare momenti terribili. Quanti a contatto con la poesia di Ungaretti hanno tratto alla luce dal loro nascosto deposito di pietà e d amore un segno di luce, e dalla sofferenza un soffio di speranza, vivo. [ ] Poesia, pur nella scelta tematica che risulta dal dolore sofferto, che opera come balsamo, come consolazione, e non già, e non solo «angoscia, spavento, inquietudine . Ed è un elemento di quella natura finalistica della poesia vera che risorge da ogni baratro e da ogni abisso; si fa balsamo, si fa speranza viva, luce purissima che abbaglia e persuade. Non è forse profondamente consolatoria anche la poesia del Leopardi pur del periodo centrale della sua meditazione solitaria, che lo portava ormai ad essere certo dell assolutamente perverso atteggiamento della natura nei confronti dell uomo? 1 Quale funzione hanno i diversi «sia/siano presenti tra la riga 1 e la riga 5? a Esemplificano. b Mettono in correlazione. c Mettono in opposizione. d Riformulano un concetto espresso precedentemente. 2 Quali raccolte di poesie di Ungaretti vengono citate nella prima parte del testo (righe 1-15)? ........................................................................................................................................................................... Prove sul modello INVALSI 1283

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi