Il tesoro della letteratura - volume 3

Dal secondo Novecento agli anni Duemila Dentro il TESTO Esprimere la sofferenza Una definizione di poesia Un ritmo semplice e cantabile I richiami tra parole e concetti I contenuti tematici Nei primi quattro versi, grazie ad alcune immagini tipiche della sua poesia il fuoco (v. 1), il rosario (v. 2), il parto (v. 4) , Alda Merini definisce il senso del proprio lavoro letterario: la poesia è qualcosa che accompagna l esistenza, come un rosario che si sgrana tra le dita. La fede religiosa è ormai lontana: l autrice confessa di non pregare (Non prego, v. 3), perché i suoi versi cantano il dramma e la sofferenza (la sventura, v. 3), anche se talora non tutto il dolore viene espresso (che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore, v. 4), quasi che la poetessa avesse pudore a rivelare compiutamente la propria condizione. Ai versi 5-11 assistiamo invece a un tentativo di definire la poesia attraverso la descrizione dell operato del poeta. Egli grida e gioca (v. 5), canta (v. 6), ma con la drammatica difficoltà di non riuscire a individuare le parole giuste; vive una condizione di aridità (sono la paglia arida, v. 7), ma nonostante questo è in grado di rifrangere all esterno, seppure debolmente, la musica della poesia (come recita il secondo emistichio dello stesso verso: sopra cui batte il suono). La poesia non è però un arte consolatoria: non è una ninna nanna volta a rasserenare, ma anzi inasprisce le pene di chi ascolta (sono la ninnanànna che fa piangere i figli, v. 8). E non è neppure un arte oratoria, tronfia e piena di sé: la vanagloria del poeta si lascia cadere (v. 9), nella consapevolezza, tutta novecentesca, della provvisorietà e della precarietà di ogni creazione letteraria (come già accadeva in Corazzini e Palazzeschi). Le scelte stilistiche Il componimento è semplice e piano, sia dal punto di vista sintattico che lessicale. Anche il ricorso a figure retoriche è limitato, e comunque non intende impreziosire o innalzare lo stile, bensì conferire al testo un ritmo cantabile. Si tratta di strumenti espressivi tipici dell oralità: il parallelismo* tra le due similitudini* poste alla fine dei primi due versi (come il fuoco, v. 1; come un rosario, v. 2) e l anafora* del verbo sono all inizio dei vv. 5-9, la quale ricorda lo stile delle litanie. Sono tuttavia presenti alcuni studiati rinvii: al fuoco, su cui si chiude il primo verso, rimanda la luce con cui si chiude l ultimo; il motivo religioso introdotto dalla similitudine del secondo verso (rosario) viene ripreso alla fine del penultimo (preghiera); la sventura del v. 3 è richiamata dal verbo cadere del v. 9; l immagine del parto al v. 4 si sviluppa nei figli del v. 8. Nei tre versi centrali (5-7) troviamo infine un climax* discendente, costituito dai vocaboli su cui ogni verso si chiude: grida, parole e suono. Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Sintetizza in 5 righe il contenuto del testo. 2 Quali altri significati potremmo attribuire qui all aggettivo alacre (v. 1)? 6 Ti sembra che da questo testo emergano echi dell esperienza del disagio mentale vissuta in prima persona dall autrice? Motiva la tua risposta facendo riferimento a parti specifiche del componimento. ANALIZZARE 3 Individua le figure retoriche del componimento. 4 Individua le metafore presenti nel testo e illustrane i significati. INTERPRETARE 5 Spiega il senso dell immagine del manto di metallo (v. 10). 1268 COMPETENZE LINGUISTICHE 7 Perché, a tuo avviso, la Merini al v. 11 usa la parola cordoglio e non un suo sinonimo meno desueto? Prima di rispondere, ricerca l'etimologia del termine.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi