Il tesoro della letteratura - volume 3

La poesia italiana dal secondo Novecento agli anni Duemila Dentro il TESTO Lotta alla guerra e lotta di classe Una poesia dotta Alto e basso I contenuti tematici Nel ripercorrere in maniera volutamente disordinata una Storia segnata da conflitti di ogni genere, Sanguineti demistifica il significato della guerra, mostrando come essa sia sempre legata a particolari interessi di classe. Nella prospettiva marxista adottata dall autore, l unica guerra giusta è quella lotta di classe (v. 34) su cui si chiude il componimento. L amara morale della riflessione sulla Storia è sottolineata dagli ultimi quattro versi delle prime tre strofe, che costituiscono una sorta di ritornello. Qui l autore dichiara l insensatezza degli accadimenti storici e l assenza, in essi, di ogni finalismo: manca, nella visione del mondo del poeta, qualsiasi prospettiva provvidenzialistica di tipo cristiano, ma anche la speranza comunista in un mondo senza divisioni di classe compare soltanto alla fine, come un estrema possibilità. Quella di Sanguineti è una poesia colta, fitta di riferimenti storici e culturali, che in questo testo sono particolarmente numerosi. Il componimento consiste in primo luogo, infatti, in una lunga successione di dati, decontestualizzati e intrecciati tra loro apparentemente senza alcun criterio, essendo spesso associati soltanto in virtù di un richiamo automatico, come per una memoria involontaria di tipo scolastico (la Grande Porta e la Invincibile Armata, / la Legge Salica e i Libri Sibillini, vv. 4-5) o per ragioni foniche (le Triplici e Quadruplici, v. 11; Tom Mix e Tom Pouce, v. 13). Il disordine di tali accostamenti ha comunque un effetto ironico e straniante, facendo emergere tutta l insensatezza di ciò che comunemente si ritiene scontato e normale. Le scelte stilistiche A perseguire la demistificazione collaborano anche le scelte di stile, a partire dalla compresenza di elementi alti (quali sono, per esempio, i riferimenti storici) ed elementi bassi, come l espressione colloquiale a pezzi e a bocconi, che ricorre ai vv. 7, 17 e 27, e che, usata in riferimento all uomo di Cro-Magnon, alla Legge Salica, a Pipino il Breve e a Ivan il Terribile, assume una carica decisamente surreale. Il gioco intertestuale Il dove stanno del primo verso è la resa colloquiale del latino ubi sunt, che introduceva, nella retorica classica, una meditazione sul trascorrere del tempo. La formula è usata da molti autori della tradizione, che la critica non ha mancato di citare come possibili fonti di Sanguineti: il poeta renderebbe loro omaggio, al tempo stesso distanziandosene ironicamente. Vi si trova però anche un eco della Ballade des dames du temps jadis (Ballata delle donne del tempo passato) del poeta francese Fran ois Villon (1431 - dopo il 1463), nella quale compare una domanda analoga a ogni strofa: «Ma dove sono ? (Mais où sont ?). La stessa interrogativa (Where are ?) torna nella poesia The Hill (La collina) del poeta americano Edgar Lee Masters (1869-1950), in riferimento ai morti sepolti nel cimitero. Un ritornello con variazioni Dal punto di vista stilistico, il ritornello costituito dagli ultimi versi di ogni strofa presenta alcune variazioni. Cambia, in particolare, il secondo verso di ogni blocco: dentro le molli mascelle del tempo (v. 8, prima strofa) diventa dentro la pancia piena della storia (v. 18, seconda strofa), quasi a indicare un processo di digestione in atto, un progressivo annullamento dei fatti e degli eventi, che porta nella terza strofa a un espressione lapidaria come dentro il niente del niente di ogni niente (v. 28), con il poliptoto* che evi1261

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi