I grandi temi

Pier Paolo Pasolini in sintesi I grandi temi 1 La visione politica Fin dagli anni di Casarsa, la tematica politica è centrale nel pensiero di Pasolini. Iscritto al Partito comunista italiano dal 1947, il suo comunismo sarà sempre eterodosso e dunque la sua una posizione scomoda, volutamente marginale e sempre polemica nei confronti dell ortodossia marxista. Intellettuale a tutto tondo, Pasolini vive nel suo tempo e si misura con le passioni, gli errori, le ideologie, i divieti della società in cui opera, rilevandone le contraddizioni, soffrendone le grettezze ma preferendo sempre la parola scandalosa al silenzio La scoperta di Marx Gli anni trascorsi da Pasolini a Casarsa nell ultima fase della guerra e poi nell immediato dopoguerra segnano per lui il momento dell acquisizione di una consapevolezza ideologica. Una tematica apertamente politica compare nelle poesie degli anni successivi, raccolte nei volumi La meglio gioventù (1954) e L usignolo della Chiesa Cattolica (1958). La sezione finale (del 1949) di quest ultimo volume si intitola La scoperta di Marx: ciò prelude alla centralità della tematica politica che sarà propria della raccolta successiva, significativamente intitolata Le ceneri di Gramsci (1957), la quale comprende componimenti degli anni Cinquanta. Il comunismo di Pasolini sarà sempre, però, piuttosto eterodosso. Quello che gli interessa, infatti, non è tanto il proletariato, cui si rivolge il Pci, ma il sottoproletariato, ovvero il popolo prima dell avvento di una coscienza di classe. Di fronte a Gramsci Nel poemetto che dà il titolo alla raccolta Le ceneri di Gramsci, in un immaginario colloquio con l urna dell autore dei Quaderni del carcere, Pasolini esprime tutta l ambiguità della propria appartenenza politica: «Lo scandalo del contraddirmi, dell essere / con te e contro te; con te nel cuore, / in luce, contro te nelle buie viscere . E alcuni versi più avanti il poeta spiega tale contraddizione: «attratto da una vita proletaria / a te anteriore, è per me religione // la sua allegria, non la millenaria / sua lotta: la sua natura, non la sua / coscienza . Davanti a Gramsci, assurto a simbolo dell ortodossia marxista, Pasolini dichiara che il suo amore per il mondo popolare è viscerale, estraneo a ogni ideologia. La conquista della coscienza di classe, che il comunismo indicava come l obiettivo prioritario, in quanto preliminare alla possibilità di una lotta di massa finalizzata alla rivoluzione proletaria, avrebbe significato per il proletariato una maggiore consapevolezza politica, civile e culturale. Ma questo avrebbe finito con il compromettere l autenticità, la genialità, la spontaneità, la libertà che Pasolini vedeva come caratteristiche fondamentali di quel popolo che nei suoi anni friulani prima e in quelli romani poi aveva imparato a conoscere. Da qui la sua sofferta posizione politica: da una parte razionalmente desidera, insieme con il Partito e aderendo al suo programma, l evoluzione culturale e il miglioramento delle condizioni materiali di vita dei lavoratori; ma dall altra intimamente teme che quel processo di cambiamento possa determinare la corruzione, in senso borghese, della candida essenza popolare. T1 audiolettura Il pianto della scavatrice Le ceneri di Gramsci L autenticità del popolo Nella seconda parte delle sei di cui è costituita la lirica Il pianto della scavatrice, in alcuni dei suoi versi più belli ed emotivamente più intensi, Pasolini rievo ca l esperienza delle borgate romane e soprattutto illumina il lettore sulla pro pria particolare concezione del popolo. METRO Terzine di endecasillabi non rimati. Sono frequenti versi ipometri o ipermetri (cioè con un minore o maggiore numero di sillabe rispetto alla misura endecasillabica). 1205

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi