Il tesoro della letteratura - volume 3

Italo Calvino 15 20 25 30 35 40 45 50 Allora, dovunque s andasse, avevamo sempre rami e fronde tra noi e il cielo. L unica zona di vegetazione più bassa erano i limoneti, ma anche là in mezzo si levavano contorti gli alberi di fico, che più a monte ingombravano tutto il cielo degli orti, con le cupole del pesante loro fogliame, e se non erano fichi erano ciliegi dalle brune fronde, o più teneri cotogni, peschi, mandorli, giovani peri, prodighi susini, e poi sorbi, carrubi, quando non era un gelso o un noce annoso. Finiti gli orti, cominciava l oliveto, grigio-argento, una nuvola che sbiocca3 a mezza costa. In fondo c era il paese accatastato, tra il porto in basso e in su la rocca; ed anche lì, tra i tetti, un continuo spuntare di chiome di piante: lecci, platani, anche roveri, una vegetazione più disinteressata e altera che prendeva sfogo un ordinato sfogo nella zona dove i nobili avevano costruito le ville e cinto di cancelli i loro parchi. Sopra gli olivi cominciava il bosco. I pini dovevano un tempo aver regnato su tutta la plaga,4 perché ancora s infiltravano in lame e ciuffi di bosco giù per i versanti fino sulla spiaggia del mare, e così i larici. Le roveri erano più frequenti e fitte di quel che oggi non sembri, perché furono la prima e più pregiata vittima della scure. Più in su i pini cedevano ai castagni, il bosco saliva la montagna, e non se ne vedevano confini. Questo era l universo di linfa entro il quale noi vivevamo, abitanti d Ombrosa, senza quasi accorgercene. Il primo che vi fermò il pensiero fu Cosimo. Capì che, le piante essendo così fitte, poteva passando da un ramo all altro spostarsi di parecchie miglia, senza bisogno di scendere mai. Alle volte, un tratto di terra spoglia l obbligava a lunghissimi giri, ma lui presto s impratichì di tutti gli itinerari obbligati e misurava le distanze non più secondo i nostri estimi,5 ma sempre con in mente il tracciato contorto che doveva seguire lui sui rami. E dove neanche con un salto si raggiungeva il ramo più vicino, prese a usare degli accorgimenti; ma questo lo dirò più in là; ora siamo ancora all alba in cui svegliandosi si trovò in cima a un elce, tra lo schiamazzo degli storni, madido di rugiada fredda, intirizzito, le ossa rotte, il formicolio alle gambe ed alle braccia, e felice si diede a esplorare il nuovo mondo. Giunse sull ultimo albero dei parchi, un platano. Giù digradava la valle sotto un cielo di corone di nubi e fumo che saliva da qualche tetto d ardesia, casolari nascosti dietro le ripe come mucchi di sassi; un cielo di foglie alzate in aria dai fichi e dai ciliegi; e più bassi prugni e peschi divaricavano tarchiati rami; tutto si vedeva, anche l erba, fogliolina a fogliolina, ma non il colore della terra, ricoperta dalle pigre foglie della zucca o dall accesparsi6 di lattughe o verze nei semenzai;7 e così era da una parte e dall altra del V in cui s apriva la valle ad un imbuto alto di mare. E in questo paesaggio correva come un onda, non visibile e nemmeno, se non di tanto in tanto, udibile, ma quel che se n udiva bastava a propagarne l inquietudine: uno scoppio di gridi acuti tutt a un tratto, e poi come un croscio8 di tonfi e forse anche lo scoppio d un ramo spezzato, e ancora grida, ma diverse, di vociacce infuriate, che andavano convergendo nel luogo da cui prima erano venuti i gridi acuti. Poi niente, un senso fatto di nulla, come d un trascorrere, di qualcosa che c era da aspettarsi non là ma da tutt altra parte, e difatti riprendeva quell insieme di voci e rumori, e questi luoghi di probabile provenienza erano, di qua o di là della valle, sempre dove si muovevano al vento le piccole foglie dentate dei ciliegi. Perciò Cosimo, con 3 sbiocca: sbioccare è una variante del verbo sfioccare , cioè sfilacciare , ridurre in fiocchi ; il biocco (o bioccolo) è il batuffolo di cotone o di lana non ancora filato. L espressione va dunque intesa così: una nuvola che si sfilaccia a mezza costa . 4 plaga: zona. 5 estimi: criteri di misurazione. 6 accesparsi: formarsi di cespi. 7 semenzai: terreni destinati alla semina. 8 croscio: scroscio. 1171

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi