Il tesoro della letteratura - volume 3

I SAPERI fondamentali in lingua straniera, citazioni latine e greche, lemmi dialettali e neologismi. Fin dalle prime prove, Gadda si affida alla scrittura per cercare di sbrogliare il groviglio della realtà con una serie di concetti razionali. Ciò riguarda sia il mondo esterno sia quello interiore, e in quest ultimo caso Gadda, in un costante autobiografismo, si sforza di psicanalizzare, spiegare, comprendere la propria vita e i traumi che l hanno condizionata, tra cui il tormentoso rapporto con la madre. Il bersaglio prediletto dell opera Gadda è la borghesia, classe sociale formata da arricchiti di cui egli svela le manie, le ipocrisie, i falsi moralismi, la povertà mentale e lessicale. Opera di ispirazione autobiografica, Libera nos a Malo (1963) del veneto Luigi Meneghello disegna la storia recente del paese natale dell autore e le vicende della sua infanzia; Meneghello evidenzia il rapido dissolversi del tessuto sociale contadino e del dialetto originario travolti dall incalzare della civiltà industriale. Meneghello trae dalla sua condizione di emigrato uno sguardo lucido sulle trasformazioni subite in quegli anni dalla provincia italiana, che descrive con lo spirito umoristico che lo contraddistingue. I TEMI SOCIALI 1148 Altri autori sentono l urgenza di narrare il presente, mettendone in risalto le pesanti contraddizioni e condannandone le storture, e al tema della Storia si aggiunge quello della denuncia sociale . Per Leonardo Sciascia l impegno narrativo è intimamente legato a quello civile e politico: mosso dal desiderio di mettere in luce tutta la carica negativa delle forme di potere che fanno leva su intrecci perversi, egli mette in scena personaggi che, basandosi sulla ragione, cercano la verità indagando su eventi presenti o passati. Nel romanzo Il giorno della civetta (1961), l inchiesta sulla realtà siciliana e sul tema della mafia si appoggia a un particolare uso della struttura del giallo: contravvenendo ai canoni di genere, infatti, Sciascia svela subito al lettore l identità dei colpevoli, e costruisce la trama sullo sforzo ostinato e vano con cui il detective tenta di incriminarli, tra poteri e complicità che ne cancellano ogni traccia. Lo schema del giallo, tanto caro a Sciascia, viene utilizzato anche da Umberto Eco, che nell opera Il nome della rosa (1980) lo mescola sapientemente con i moduli del romanzo storico, di quello filosofico e di quello di formazione: il ricorso a diversi piani compositivi ha inserito l opera nell alveo del postmoderno, che tende a contaminare alto e basso, colto e popolare. Anche le scelte linguistiche dell autore rientrano in questa definizione, in quanto l uso ricorrente di frasi latine, latinismi e riferimenti dotti esprime un gusto per la citazione di sapore tipicamente postmoderno.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi