Il tesoro della letteratura - volume 3

Dal secondo Novecento agli anni Duemila intrecciati, in coloro che hanno vissuto la tragica esperienza della deportazione, con la consapevolezza che la memoria dell orrore sofferto non sarà mai più cancellabile e che i segni dell offesa rimarranno per sempre nel loro animo. Levi lo afferma con un passo lapidario: sentivamo [ ] che nulla mai più sarebbe potuto avvenire di così buono e puro da cancellare il nostro passato, e che i segni dell offesa sarebbero rimasti in noi per sempre, e nei ricordi di chi vi ha assistito, e nei luoghi ove avvenne, e nei racconti che ne avremmo fatti (rr. 45-48). Lo scrittore descrive così il permanere di un ombra indelebile, destinata a persistere, nella memoria e nelle emozioni di chi ne era stato vittima, anche molti anni dopo quei tragici eventi. L asciuttezza del dettato Le scelte stilistiche La narrazione è condotta in prima persona, ma ciò non determina la messa in primo piano dell io narrante con il carico di sofferenza psicologica e di intensità emotiva legato ai fatti descritti. Tutto è riferito, al contrario, in maniera sobria ed essenziale, come se si trattasse di un racconto storico o cronachistico, rispetto al quale il narratore si pone quasi esternamente. Ciò si vede, sul piano sintattico, nel periodare secco e caratterizzato dal netto prevalere della paratassi* sull ipotassi*, e, a livello dei contenuti informativi, nella precisione dei dati che vengono riportati: Nei primi giorni del gennaio 1945, sotto la spinta dell Armata Rossa ormai vicina, i tedeschi avevano evacuato in tutta fretta il bacino minerario slesiano (rr. 1-2); Nell infermeria del Lager di Buna-Monowitz eravamo rimasti in ottocento (r. 13); La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945 (rr. 17-18) ecc. Eppure sembra quasi come accade solitamente nei libri di Levi che proprio da tale asciuttezza del testo la denuncia degli orrori subiti acquisti una forza ancora maggiore: la forza che possiedono le parole di chi non urla e non piange, ma sottovoce pronuncia terribili verità. Verso le COMPETENZE COMPRENDERE INTERPRETARE 8 Come si può spiegare il fatto che, al momento della liberazione, pochi [ ] corsero incontro ai salvatori, pochi caddero in preghiera (r. 58)? 1 Che cosa fanno i tedeschi quando abbandonano il lager? 2 In quale azione è impegnato il protagonista all arrivo dei soldati russi? COMPETENZE LINGUISTICHE 3 Quali sono, per l autore, le conseguenze morali indelebili dell esperienza del lager? 9 ANALIZZARE 4 A quale punto di vista si riferisce e in quale ottica si comprende la frase lasciando incompiuto il loro dovere e la loro opera (r. 12)? Quale tonalità retorica possiamo riconoscervi? 5 Distingui nel brano le parti propriamente narrative da quelle di tipo riflessivo. 6 Individua gli aggettivi che trasmettono quel senso di cupa tristezza a cui è improntato tutto il brano. 7 In che modo le sensazioni del narratore sembrano trasferirsi sull ambiente che lo circonda? Fornisci alcuni esempi tratti dal testo. 1080 La parte conclusiva del brano è ricchissima di termini astratti ed espressioni che indicano particolari stati d animo o sentimenti: scegline quattro che ti colpiscono particolarmente, stabiliscine il significato preciso con l aiuto del dizionario e poi usali in una frase. PRODURRE 10 SCRIVERE PER ARGOMENTARE A tuo parere in che modo va mantenuto vivo il ricordo delle grandi tragedie collettive, affinché l esempio impedisca il ripetersi degli errori e delle aberrazioni del passato? Scrivi sul tema un testo argomentativo di circa 30 righe.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi