Per approfondire - La Resistenza impossibile

PER APPROFONDIRE Dal secondo Novecento agli anni Duemila La Resistenza impossibile Un impegno volontaristico Nel 1947 Pavese pubblica il suo romanzo più neorealista, Il compagno. Come per rispondere alle sollecitazioni che da più parti venivano agli intellettuali nel fervore sociale e politico del dopoguerra, egli scrive un romanzo in cui cerca di costruire una storia incentrata su un eroe positivo che acquisisce, nel corso della vicenda, una precisa coscienza di classe. Il romanzo narra infatti l educazione politica e personale di Pablo, «un giovanotto piccolo-borghese scioperato e incolto , scontento della vita che conduce. Lasciata Torino per Roma, si accosta alla militanza politica, negli ultimi anni del regime fascista. Aprendo gli occhi sulla realtà che lo circonda grazie ai contatti con alcuni operai, egli aderisce al marxismo, pagando questa scelta con il carcere. In questo romanzo il tema dell impegno politico suona però volontaristico e programmatico, come se Pavese sentisse il bisogno di giustificare, attraverso una vicenda d invenzione, la propria scelta di campo. Appare schematica, per esempio, la contrapposizione tra proletari buoni e borghesi cattivi. Il compagno riflette così «la stessa contraddizione di fondo dell adesione di Pavese al Partito comunista, un adesione tutta sentimentale e umanistica che, venuti meno l entusiasmo e la fiducia dei primi tempi, lo stesso scrittore lascerà a poco a poco cadere fino al definitivo distacco (Tondo). La fuga dalle responsabilità L impegno politico diretto è infatti intimamente estraneo a Pavese. In tal senso appare assai più sincera e credibile l ispirazione del romanzo La casa in collina (scritto tra il settembre del 1947 e il febbraio del 1948, pubblicato nel 1949), in cui il protagonista (questa volta un vero alter ego dello scrittore) sceglie, per così dire, di non scegliere: di fronte al coinvolgimento diretto, anche a rischio della vita, di molti suoi amici, egli decide di mettersi al riparo dai pericoli, rifugiandosi in un luogo appartato e sicuro. Non si tratta soltanto di mancanza di coraggio, quanto di un intima incapacità di aderire idealmente alle motivaRastrellamento di partigiani da parte di militari tedeschi in una località del Piemonte, 1944-1945. 1060 zioni politiche che spingono gli altri alla lotta. Ai suoi occhi la tragicità del conflitto riguarda tutte le diverse fazioni in campo: per lui non esistono motivi sufficienti a giustificare la violenza sull uomo. Scrive infatti in una delle pagine più significative del romanzo: «Ogni guerra è una guerra civile . Il privato e la Storia Nella Casa in collina il tema della tormentata adesione dello scrittore alle vicende storiche si coniuga con la ripresa del mito dell infanzia, connesso all esigenza della conoscenza profonda di sé: Pavese sembra infatti voler dire che soltanto al cospetto della Storia e delle scelte impegnative che essa impone, e soltanto nel concreto rapporto con la società in cui ci troviamo ad agire, possiamo giungere a conoscere davvero noi stessi. attraverso il fare che viene alla luce il nostro essere . Nel libro è proprio il rapporto fra queste due dimensioni a entrare in crisi nel protagonista. Fin dall inizio appare evidente il valore simbolico del luogo e della condizione scelta da Corrado: «Già in altri tempi si diceva la collina come avremmo detto il mare o la boscaglia. Ci tornavo la sera, dalla città che si oscurava, e per me non era un luogo tra gli altri, ma un aspetto delle cose, un modo di vivere . La collina, dunque, per il protagonista è «un modo di vivere , vale a dire una precisa propensione alla contemplazione e alla riflessione, in quanto egli è incapace di agire.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi