Il tesoro della letteratura - volume 3

L epoca e le idee in sintesi Nel dopoguerra Firenze ospita ancora istituzioni ed enti importanti, tuttavia svolge un ruolo secondario nella scena culturale italiana. Roma è la capitale del cinema e dell industria culturale e dell intrattenimento: Cinecittà diventa la Hollywood sul Tevere , e la Rai assume intellettuali e letterati di rilievo. Pier Paolo Pasolini documenta il carattere della città e le importanti trasformazioni in atto. A Napoli, il teatro dialettale di Eduardo De Filippo si lega ai temi più profondi del panorama teatrale europeo. Giovani scrittori come Anna Maria Ortese, Raffaele La Capria e Luigi Compagnone animano la rivista Sud . Inoltre, a partire dagli anni Settanta, intorno all università si sviluppano movimenti, tendenze e sperimentazioni promossi da gruppi di giovani intellettuali che fanno del capoluogo emiliano un originale fucina di energie creative e di nuove esperienze culturali; è proprio a Bologna che emergono alcune delle voci più interessanti della giovane narrativa italiana, da Pier Vittorio Tondelli a Enrico Brizzi. Firenze Per tutti gli anni Trenta, come abbiamo visto, Firenze ha svolto un ruolo di primo piano nella cultura italiana. Con la fine della guerra, questa spinta propulsiva viene meno: la città continua a ospitare istituzioni ed enti importanti, soprattutto sul piano dell elaborazione critica e storiografica, ma il baricentro della vita intellettuale si sposta decisamente altrove. Ciò spiega perché a Firenze non si trovano più movimenti o tendenze generazionali decisive, ma al massimo esperienze individuali che si accodano a esperienze maturate altrove (come accade per l opera di due narratori quali Vasco Pratolini e Carlo Cassola). Roma Roma è la capitale del cinema. Dalla seconda metà degli anni Quaranta, i capolavori del Neorealismo e poi le opere di grandi maestri come Federico Fellini vengono prodotti a Cinecittà, che negli anni Cinquanta e Sessanta è ribattezzata Hollywood sul Tevere perché scelta dagli americani per girare importanti film. Come in passato, la città continua a richiamare intellettuali e letterati da ogni parte d Italia, impiegati nell industria culturale e dell intrattenimento: presso le strutture della Rai, in particolare, trova impiego una variegata schiera di uomini di cultura. Il rapporto tra gli scrittori e la città è spes- Da sinistra, l attore Franco Citti, Pier Paolo Pasolini e l aiuto regista so ambiguo, in bilico tra Bernardo Bertolucci mentre girano una scena di Accattone (1961). amore e diffidenza: la speculazione edilizia, il degrado delle borgate, il corrotto sottobosco degli uffici e delle amministrazioni determinano l oblio dell immagine premoderna e arcadica di una città dal glorioso passato. Specialmente Pier Paolo Pasolini ne descrive la violenza e il caos, ma anche l irriducibile vivacità. Napoli Con la scomparsa di Benedetto Croce, il centro più importante del Mezzogiorno perde il suo intellettuale di riferimento. Napoli è comunque teatro di esperienze culturali di respiro nazionale, non solo per la lezione dialettale di Eduardo De Filippo, che lega le radici della sua cultura cittadina ai temi più profondi della scena teatrale europea; anche altri scrittori mettono al centro delle proprie opere una Napoli diversa dagli stereotipi del folclore, come i giovani letterati della rivista Sud (1945-1947), tra i quali spiccano Anna Maria Ortese, Raffaele La Capria e Luigi Compagnone. 1031

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi