L’ultima fase della poesia leopardiana (1831-1837)

Il primo Ottocento in sintesi i confini si dilatano per mostrare il patimento dell uomo che formula alla luna domande sul senso dell esistenza, destinate però a rimanere senza risposta. L ultima fase della poesia leopardiana (1831-1837) Agli anni 1831-1837 appartengono le cinque liriche del cosiddetto ciclo di Aspasia (Il pensiero dominante, Amore e morte, Consalvo, A se stesso, Aspasia), dedicate alla caduta dell ultima illusione, quella della passione amorosa nutrita negli anni fiorentini per Fanny Targioni Tozzetti. Negli anni napoletani Leopardi scrive due canzoni sul tema della morte: Sopra un bassorilievo antico sepolcrale e Sopra il ritratto di una donna, e le ultime poesie: Palinodia al marchese Gino Capponi, Il tramonto della luna e La ginestra o il fiore del deserto. Nella lotta titanica contro la natura matrigna Leopardi invita a non abbandonare le conquiste della ragione e a contrapporre al comune infelice destino la solidarietà fra gli uomini. Il ciclo di Aspasia e i canti napoletani Dopo aver lasciato definitivamente Recanati (1830), Leopardi compone le liriche del cosiddetto ciclo di Aspasia . Si tratta di cinque testi, scritti tra il 1831 e il 1834 Il pensiero dominante, Amore e morte, Consalvo, A se stesso, Aspasia nei quali il poeta esprime l amaro disinganno amoroso seguito al tramonto definitivo della passione per la nobildonna fiorentina Fanny Targioni Tozzetti. L amore viene definito «l inganno estremo (A se stesso, T19, p. 977, v. 2), l ultima illusione a cui egli ha creduto. Poesia come riflessione razionale In questi testi è possibile scorgere un nuovo tono della poesia leopardiana, più combattivo, polemico e raziocinante, il quale è alla base di un atteggiamento eroico che porta il poeta ad accettare il destino rifiutando ogni passione consolatoria: dinanzi all illusorio fantasma dell amore, egli afferma con potente energia il disprezzo per le false speranze della vita, essendo pronto ormai a sostenere l infelicità con fredda consapevolezza. In passato alcuni critici, da Francesco De Sanctis a Benedetto Croce, avevano svalutato quest ultimo Leopardi, accusandolo di essere più filosofo che poeta. In realtà come ha poi mostrato lo studioso Walter Binni si tratta di una sorta di poesia-pensiero che trova la propria originalità appunto nel procedere argomentativo. Sono meno presenti le immagini poetiche degli idilli mentre appare più scarno il ragionamento, che si sviluppa in una poesia meno musicale, caratterizzata dalla sintassi spezzata e da toni più aspri. Le canzoni sepolcrali e i canti napoletani Al soggiorno napoletano appartengono infine le canzoni sepolcrali (Sopra un bassorilievo antico sepolcrale e Sopra il ritratto di una donna), incentrate sul tema della morte, e le ultime poesie scritte tra il 1835 e il 1837: Palinodia al marchese Gino Capponi, Il tramonto della luna, La ginestra o il fiore del deserto. In quest ultima fase Leopardi, analizzando la natura e la società, pronuncia un combattivo messaggio di solidarietà tra gli uomini contro la natura matrigna: l individuo è chiamato ad accettare la propria reale condizione e la tragica realtà dell esistenza, senza sottomettersi passivamente al destino, ma contrapponendosi a esso, pur essendo consapevole dell inutilità di tale ribellione. In particolare La ginestra ( T20, p. 979), scritta l anno prima della morte, può essere considerata un vero e proprio testamento poetico, messaggio individuale e insieme universale: attraverso lo strumento della ragione, il poeta punta a smascherare, con le armi dell ironia e del sarcasmo, le finzioni religiose, le illusioni spiritualistiche e le ipocrisie sociali. L umile ginestra diventa così il simbolo della dignità dell uomo, offeso dalla natura, ma non rassegnato al suo potere. le parole della letteratura Palinodia Si dice palinodia una composizione poetica in cui viene ritrattato, modificato, smentito quanto era stato affermato in un testo precedente. Il nome deriva dal titolo dell ode Palinodia, in cui il poeta greco Stesicoro (VII-VI sec. a.C.) scagionava Elena da ogni colpa, mentre in un opera precedente, l Elena, l aveva considerata responsabile della guerra di Troia. Per estensione il termine palinodia può indicare uno scritto (anche non poetico) o un discorso nel quale si sconfessano opinioni già professate, illustrando i motivi del cambiamento. Nella Palinodia al marchese Gino Capponi Leopardi simula ironicamente una ritrattazione del suo pensiero pessimistico. 938

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento