Il romanzo dei rapporti di forza di Italo Calvino

Il primo Ottocento LETTURE critiche Il romanzo dei rapporti di forza di Italo Calvino Lo scrittore Italo Calvino (1923-1985) riconosce nel romanzo di Manzoni un congegno di «esattezza geometrica , basato sui rapporti tra poteri laici e spirituali. Ne risulta uno schema triangolare che si presta a numerose considerazioni, sullo sfondo di un mondo in cui imperano i cataclismi naturali e la violenza degli uomini, senza che l azione della Provvidenza sia in qualche modo riconoscibile. Il che fa di Manzoni un autore assai meno consolatorio di quanto la critica sia solita ritenere. Attorno a Renzo e Lucia e al loro contrastato matrimonio le forze in gioco si dispongono in una figura triangolare, che ha per vertici tre autorità: il potere sociale, il falso potere spirituale e il potere spirituale vero. Due di queste forze sono avverse e una propizia: il potere sociale è sempre avverso, la Chiesa si divide in buona e cattiva Chiesa, e l una s adopera a sventare gli ostacoli frapposti dall altra. Questa figura triangolare si presenta due volte sostanzialmente identica: nella prima parte del romanzo con don Rodrigo, don Abbondio e fra Cristoforo, nella seconda con l Innominato, la monaca di Monza e il cardinal Federigo. Estrarre uno schema geometrico da un libro tanto modulato e complesso non è una forzatura: mai romanzo fu calcolato con tanta esattezza come I promessi sposi; ogni effetto poetico e ideologico è regolato da un orologeria predeterminata ma essenziale, da diagrammi di forze ben equilibrati. Certo la qualità manzoniana del romanzo è data non tanto dallo scheletro quanto dalla polpa, e lo stesso scheletro avrebbe potuto servire a un libro tutto diverso, per esempio a un romanzo nero: gli ingredienti e i personaggi per metter su addirittura un Sade,1 a base di castelli dei supplizi e conventi perversi, ci sarebbero stati, se Manzoni non fosse stato allergico alla rappresentazione del male. Ma appunto per dare a Manzoni l agio di far entrare nel romanzo tutto quel che gli sta a cuore di dire e di lasciare in ombra tutto quel che preferisce tacere, bisogna che l ossatura sia assolutamente funzionale; e non esiste racconto più funzionale della fiaba in cui c è un obiettivo da raggiungere malgrado gli ostacoli frapposti da personaggi oppositori e mediante il soccorso di personaggi aiutanti, e l eroe o l eroina non hanno altro da pensare che a fare le cose giuste e ad astenersi dalle cose sbagliate: come appunto il povero Renzo e la povera Lucia. Nei due triangoli, una somiglianza un po ripetitiva e generica lega don Rodrigo e l Innominato, e lo stesso o quasi si può dire per fra Cristoforo e Federigo. Mentre è nel terzo vertice, quello del falso potere spirituale, che avviene uno stacco netto: don Abbondio e Gertrude sono personaggi così diversi e autonomi da comandare al tono generale della narrazione intorno a loro, commedia di caratteri là dove don Abbondio è al centro del quadro, dramma di coscienze là dove domina Gertrude. (Possiamo anche considerare I promessi sposi come un poliromanzo2 in cui vari romanzi si susseguono e s incrociano, e il romanzo di don Abbondio e quello di Gertrude non sono che i primi e i più compiuti). chiaro che delle tre forze in gioco del suo triangolo, quella che Manzoni conosce meglio, o diciamo quella che esprime meglio il fondo settecentesco della sua cultura e del suo gusto, è la cattiva Chiesa. La Chiesa buona, malgrado l ampio posto che nel romanzo occupano Cristoforo e Federigo, resta una presenza funzionale ma esterna. 1 Sade: Donatien-Alphonse- Fran ois, marchese de Sade 864 (1740-1816), celebre autore francese di romanzi scabrosi. 2 poliromanzo: romanzo che contiene più romanzi.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento