Il tesoro della letteratura - volume 2

Il Seicento in sintesi A Firenze, dove vive dal 1610 sotto la protezione di Cosimo II de Medici, comincia a subire gli attacchi dei sostenitori della cosmografia tradizionale aristotelicotolemaica fino a essere denunciato, nel 1615, al Santo Uffizio da parte delle gerarchie ecclesiastiche e subire un processo davanti al tribunale dell Inquisizione. Il ritorno a Firenze e le prime polemiche L opera viene dedicata a Cosimo II de Medici, il quale propone a Galileo di trasferirsi a Firenze, come «primario matematico e filosofo , senza obbligo d insegnamento; lo scienziato accetta, sia per ritornare in patria, sia per potersi dedicare interamente alla ricerca. Il Sidereus nuncius mette fortemente in discussione le teorie aristoteliche sulle quali si basa la cosmografia fondata da Tommaso d Aquino (1225 o 1226 - 1274) e accettata dalla Chiesa del tempo; per questo l autore si trova a dover difendere «con la lingua e con la penna (Lettera a Paolo Sarpi, 12 febbraio 1611) le proprie scoperte dagli attacchi di studiosi e religiosi fautori della tradizionale visione del mondo aristotelico-tolemaica. Il primo testo cui Galileo affida questa coraggiosa battaglia scientifica e culturale è il Di scorso intorno alle cose che stanno in su l acqua o che in quella si muovono, del 1612, nel quale vengono confutate alcune teorie aristoteliche relative al galleggiamento dei corpi. I contrasti con il potere ecclesiastico Avversato da gesuiti e domenicani, oggetto di un atteggiamento prima sospettoso, poi apertamente ostile da parte delle gerarchie ecclesiastiche, Galileo difende, pubblicamente e con lettere private, la posizione copernicana dagli attacchi dei custodi dell ortodossia. Denunciato nel 1615 al Santo Uffizio, è costretto a presentarsi l anno successivo davanti all Inquisizione, presieduta da papa Paolo V, che condanna ufficialmente il sistema copernicano come eretico e proibisce al pensatore di insegnare le teorie a esso connesse. Nel 1623 pubblica Il Saggiatore e nel 1630 il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, opera che dopo pochi mesi le autorità della Chiesa tolgono dalla circolazione. Nel 1633 Galileo è di nuovo davanti al tribunale dell Inquisizione con l accusa di eresia. Di fronte alla minaccia della tortura abiura le sue teorie cosmologiche. Si ritira, agli arresti domiciliari, nella sua casa di Alcetri, dove continua a osservare il cielo e a studiare i moti degli astri e dove muore nel 1642. 80 La controversia con padre Grassi e il nuovo processo Anche dopo il processo lo scienziato continua però a confrontarsi con tematiche pericolose . Nel 1623 pubblica Il Saggiatore, con cui entra in polemica con il padre gesuita Orazio Grassi (1583-1654) il quale, usando argomentazioni aristoteliche, aveva contestato le posizioni di Galileo sulla natura delle comete, accusandolo inoltre di essersi immeritatamente attribuito l invenzione del telescopio. L elezione al soglio pontificio di Urbano VIII, al secolo Maffeo Barberini, un cardinale che aveva in precedenza dato prova di un atteggiamento illuminato nei confronti dei nuovi studi scientifici, lo illude su un possibile nuovo corso ecclesiastico. Le cose vanno però diversamente e Galileo deve attendere a lungo che la sua nuova opera, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano, riceva l impri matur (letteralmente il si stampi , un atto formale con il quale le autorità ecclesiastiche concedevano il permesso di pubblicare un libro). Dopo pochi mesi lo stesso pontefice ordina di ritirare il volume dal mercato e di processare nuovamente l autore, dimostratosi sordo agli inviti alla cautela ricevuti nei mesi precedenti da molte autorità della Chiesa. L abiura e gli ultimi anni Nel 1633 Galileo è invitato a presentarsi di fronte al commissario dell Inquisizione. Dopo un lungo interrogatorio e la minaccia della tortura, il 22 giugno lo scienziato pronuncia l abiura, con la quale ritratta «la falsa opinione che il Sole sia centro del mondo e che non si muova e che la Terra non sia il centro del mondo e che si muova . Evita la condanna capitale, ma rimane sotto il controllo dell Inquisizione, costretto agli arresti domiciliari nella sua casa di Arcetri, fra le colline fiorentine, con il divieto di ricevere ospiti e scrivere senza autorizzazione. Agli effetti della reclusione si aggiungono i primi sintomi della cecità. Ormai anziano, reso quasi infermo dalle lunghe notti passate all aperto per osservare il cielo stellato, isolato e lontano dalla comunità scientifica, Galileo trova comunque la forza di consegnare al mondo la sua ultima opera, i Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, pubblicata a Leida (in Olanda) nel 1638. Si spegne ad Arcetri nel 1642: le sue spoglie riposano a Firenze, nella basilica di Santa Croce.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento