Il carattere - Un temperamento sanguigno e determinato

il CARATTERE Galileo Galilei S Un temperamento sanguigno e determinato econdo il Racconto istorico della vita di Galileo, scritto nel 1654 da Vincenzo Viviani (1622-1703), che fu alunno e primo curatore dell opera dello scienziato, questi era «di gioviale e giocondo aspetto , robusto, generoso e di temperamento sanguigno; amante dei piaceri della vita, intenditore e collezionista di buoni vini, si adirava con facilità e ben difficilmente era incline a scendere a compromessi. Il piacere della competizione Questo ritratto coincide, in effetti, con l immagine che emerge dalle sue opere e dalla gran quantità di diatribe, in cui affiora sempre una grande in sintesi Nel 1605 entra nell Accademia della Crusca e poco dopo diventa precettore del giovane Cosimo de Medici, futuro granduca di Toscana. Si attira le invidie di altri scienziati e studiosi. Perfeziona il cannocchiale, strumento già inventato dall olandese Hans Lippershey, e se ne serve per esplorare il cielo, confermando con prove empiriche la validità della teoria eliocentica di Copernico. Pubblica in latino il trattato Sidereus nuncius (Messaggero celeste), che dedica a Cosimo II de Medici. forza polemica, venata spesso dall ironia corrosiva per i malcapitati antagonisti. Certamente a Galileo non mancava l autostima, che lo portava a coltivare il piacere della competizione o, meglio, della contrapposizione. Si era o con lui o contro di lui: da una parte i pochi discepoli fedeli, dall altra i molti nemici giurati, sui quali lo scienziato in molte circostanze della sua vita maestro di tolleranza intellettuale si accaniva con una spietatezza quasi crudele. L umorismo rivelatore sufficiente pensare a una delle sue prime provocazioni, che saranno destinate ad alimentare contro di lui malumori e inimicizie: il poemetto satirico Contro il portar la toga, che Galileo scrive nel corso della sua esperienza di insegnante all Università di Pisa, è tutto teso a mettere in ridicolo i magniloquenti professori universitari, i quali nascondono la propria pochezza sotto la toga. Pur trattandosi di un testo giovanile e burlesco, costituisce un eloquente testimonianza della personalità del suo autore, desideroso di smascherare le convenzioni e le false apparenze. Galileo sapeva, del resto, di essere dotato dell arma dell arguzia. \ La drammatica lotta di uno spirito libero Interessi astronomici e prime invenzioni Nel 1605 Galileo viene chiamato a far parte dell Accademia della Crusca, e poco dopo la granduchessa di Toscana, Cristina di Lorena, lo vuole come precettore del proprio figlio Cosimo, che più tardi diverrà granduca di Toscana e principale sostenitore dello scienziato. L anno successivo pubblica Le operazioni del compasso geometrico et militare, un manuale sulle applicazioni pratiche di uno strumento da lui inventato, il compasso proporzionale, che conosce subito un enorme fortuna: «è stato talmente abbracciato dal mondo , scriverà qualche anno dopo, «che veramente adesso non si fanno altri strumenti di questo genere, e io so che sin ora ne sono stati fabbricati alcune migliaia (Lettera a Belisario Vinta, 7 maggio 1610). L improvvisa fama raggiunta espone però Galileo anche all invidia di altri studiosi: poco dopo la pubblicazione del libro, l autore è costretto a scrivere la Difesa contro alle calunnie et imposture di Baldessar Capra, per proteggersi dalle accuse di plagio rivoltegli da uno scienziato rivale. Il cannocchiale, da attrazione circense a strumento scientifico Nel 1609 Galileo viene a conoscenza dell esistenza di un ausilio ottico capace di mostrare le cose distanti come se fossero vicine, inventato l anno precedente dall olandese Hans Lippershey e utilizzato come attrazione spettacolare in un circo nei Paesi Bassi. Intuendone le potenzialità pratiche, lo scienziato pisano perfeziona lo strumento, costruendo un primo, rudimentale cannocchiale e donandolo al doge di Venezia, che è entusiasta all idea di sfruttarlo per finalità difensive: basterà usarlo dal campanile della città per poter scorgere, ingrandite, le navi in lontananza. Ben al di là delle semplici applicazioni militari, l intuizione rivoluzionaria di Galileo è però quella di usare quel curioso giocattolo , opportunamente modificato, per esplorare il cielo: di lì a poco, nel 1610, pubblica il trattato in latino Sidereus nuncius (Messaggero celeste), nel quale dà notizia delle sensazionali scoperte fatte grazie al cannocchiale, capaci di offrire prove empiriche della validità della teoria eliocentrica copernicana. 79

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento