3 - La partecipazione al movimento romantico

Il primo Ottocento in sintesi 3 La partecipazione al movimento romantico Nel secondo decennio dell Ottocento a Milano infuria la polemica tra Classici e Romantici e viene fondata la rivista Il Conciliatore . Manzoni non partecipa in prima persona al dibattito ma lo segue con attenzione. Conforme alle idee romantiche sono il suo rifiuto della mitologia e il suo interesse per la Storia dei popoli e per il problema dell identità nazionale. Al tempo delle polemiche Manzoni non prende parte direttamente alla polemica tra Classici e Romantici che si scatena a Milano nel 1816, quando sulla Biblioteca italiana compare l articolo di Madame de Sta l Sulla maniera e utilità delle traduzioni; frenato dal proprio carattere riservato, che lo induce a mantenersi nell ombra, nel 1818 l autore preferisce non partecipare in prima persona all impresa del Conciliatore ( p. 757), la rivista fondata dai Romantici lombardi, a cui pure guarda con attenzione e simpatia. Nella battaglia per una nuova cultura Manzoni condivide senza riserve il rifiuto di tutto quel corredo mitologico dal quale aveva ampiamente attinto in gioventù. Già negli Inni sacri, come si è visto, vi aveva rinunciato, senza per questo abbracciare la direzione individualista propria della lirica europea di stampo romantico. Diffidente nei confronti del fantastico e degli abbandoni sentimentali, Manzoni del Romanticismo accoglie innanzitutto le idee liberali e di identità nazionale, oltre che l interesse per la Storia dei popoli. Nelle sue tragedie Manzoni non rispetta le unità aristoteliche di tempo e luogo che, comprimendo l azione, rendono a suo giudizio i caratteri e la storia inverosimili. Questa scelta è fatta in nome del «santo Vero . La rinuncia alle unità drammatiche di tempo e di luogo Il rifiuto delle regole esclusivamente fondate sull autorità degli antichi comporta in ambito teatrale la rinuncia alle unità drammatiche di tempo e di luogo nelle due tragedie, Il conte di Carmagnola e Adelchi. Secondo Manzoni il rispetto di tali unità è un errore tanto sul piano morale quanto su quello estetico, poiché costringe a rappresentare un azione troppo concentrata, passioni troppo esuberanti, caratteri poco credibili, e quindi a scivolare nell inverosimile, mentre lo scrittore milanese resta inflessibilmente fedele al «santo Vero , obiettivo già delineato nel carme per Carlo Imbonati e rivestito dopo la conversione di nuovi significati. Il fine educativo della letteratura può essere raggiunto se l immaginazione dello scrittore, ossia il «vero poetico , si fonda sulla Storia, ossia sul «Vero storico . La riflessione teorica Queste idee sono esposte da Manzoni nella Prefazione al Conte di Carmagnola e nella Lettre à Monsieur Chauvet (1820), scritta in francese a un recensore della medesima tragedia. In essa l autore bolla come «arbitrarie le regole desunte dalla Poetica di Aristotele ( p. 760) e insiste sulla necessità di liberarsi definitivamente dei residui di mentalità tramontate da millenni: solo così potrà nascere una letteratura in grado di rispettare la realtà del proprio tempo, coinvolgere il pubblico e assolvere ai fini educativi che Manzoni ritiene irrinunciabili. Il soggetto delle opere va attinto dalla Storia, ma a completare l accertamento dei fatti interviene la sensibilità dello scrittore, intento a rappresentare i sentimenti che si agitano nel cuore dei personaggi. Vero storico e vero poetico si amalgamano così in una sintesi superiore. La lettera a Chauvet al tempo stesso bilancio, manifesto di poetica e bussola per il cammino futuro viene pubblicata solo nel 1823, quando le polemiche intorno al Romanticismo cominciano a spegnersi. Nello stesso anno Manzoni conclude il Fermo e Lucia, prima stesura dei Promessi sposi, e scrive al marchese d Azeglio una lettera in cui condensa le sue idee in merito a una letteratura che «debba proporsi l utile per iscopo, il vero per soggetto e l interessante per mezzo . Francesco Hayez, Illustrazione per la tragedia Il conte di Carmagnola (particolare), 1828. 780

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento