Il tesoro della letteratura - volume 2

Alessandro Manzoni e Cristo è portatore di un messaggio universale di uguaglianza e fratellanza tra popoli e ceti differenti. In questo modo, come scrisse Francesco De Sanctis, lo scrittore milanese traspone in termini cattolici i concetti cardine dell Illuminismo e in definitiva «concilia gli ideali del Settecento con il Vangelo . Occorre tuttavia precisare che l attenzione verso gli oppressi, che connota tutta l opera manzoniana, va intesa in termini spirituali, prima che sociali o politici. La Pentecoste prelude a una liberazione spirituale, al trionfo dell uomo sul peccato, in vista della salvezza dell anima. Nel frattempo è però necessario contrastare il male nel mondo terreno, evitando la rassegnazione passiva ed esercitando la carità. Una lingua non per tutti La tessitura retorica Le scelte stilistiche Esiste una contraddizione di fondo tra una sorta di volontà democratica degli Inni sacri e lo stile alto utilizzato in essi dall autore, in omaggio alle regole del genere degli inni e con l adozione di un linguaggio comprensibile solo a una ristretta classe di persone colte: La Pentecoste non fa eccezione. Allo stesso tempo Manzoni rinuncia ad attingere dal patrimonio della mitologia classica, che egli ritiene, dopo la conversione, superato: recuperarlo equivarrebbe a una blasfema superstizione (Giunone è definita bugiarda pronuba, v. 61); perciò il poeta si rivolge alle fonti bibliche, moltiplicando i rimandi alle Sacre Scritture. Nell ambito lessicale spicca il ricorso ad aulicismi e latinismi (pondo, polve, pronuba, altor ecc.); per il lettore odierno questi ultimi si configurano a volte come falsi amici di parole ancora in uso, in quanto assumono un significato diverso da quello corrente per presentare una somiglianza morfologica o fonetica: il lento fiore per esempio è un fiore reclinato; i languidi pensieri sono pensieri deboli, di una mente prostrata. Molto fitta è la trama di espedienti retorici, tra i quali spiccano le figure della ripetizione: anafore* e iterazioni* facilitano anche la memorizzazione del testo e riproducono un andamento stilistico di stampo biblico. Il ricorso ai settenari* conferisce all inno un ritmo incalzante, grazie al sostegno di una sintassi complessa (non mancano periodi che si estendono per più di dieci versi), ricca di parallelismi e movimentata dalla presenza di interrogative, invocazioni, esortazioni. Per dare terrena concretezza alle questioni teologiche Manzoni ricorre inoltre a due articolate similitudini*, che coinvolgono i sensi e la natura, paragonando l azione dello Spirito Santo al piovere della luce sulle cose (vv. 41-42) e al raggio di sole che induce i fiori a germogliare (vv. 103-112). Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 6 1 Riassumi in 10 righe l argomento della Pentecoste. Individua le diverse figure su cui si esercita l azio ne dello Spirito Santo. 2 Quali momenti della storia sacra sono menzionati nel testo? 7 Analizza il ruolo della luce nelle due similitudini ai vv. 4148 e 103112. 3 Le tre parti dell inno si rivolgono ciascuna a un di verso interlocutore. Quale? ANALIZZARE 4 Come cambia l atteggiamento della Chiesa prima e dopo la discesa dello Spirito Santo? 5 Perché Manzoni si rivolge non solo al cristiano ma anche all adorator degl idoli (v. 49)? INTERPRETARE 8 Quale immagine e funzione della Chiesa emerge dal testo? 9 Come agisce lo Spirito Santo sulla società umana? 779

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento