T7 - Maroncelli subisce l’amputazione della gamba (Le mie

Il romanzo in Europa e in Italia in sintesi ra. Le mie prigioni viene accolto dovunque con grande favore soprattutto per l equanimità dell autore nel giudicare i suoi stessi carcerieri e per la nitidezza della rappresentazione, lontanissima dal sentimentalismo allora di moda (presente a tratti anche nelle altre opere dello stesso Pellico). La popolarità del libro portò a una conseguenza che l autore non aveva previsto, e cioè che esso, più che alla propaganda etico-religiosa, servì a quella patriottica, prima in Italia e poi anche all estero, dove ebbe ristampe e numerose traduzioni, suscitando ovunque simpatia per l Italia e odio contro il regime austro-ungarico. Di ciò ben s accorse il cancelliere austriaco Metternich, che invano tentò di screditare il racconto di Pellico e di farlo mettere all Indice dalla Chiesa cattolica; non ebbe torto chi disse (ma non fu Metternich, come vuole la tradizione) che esso danneggiò l Austria più di una battaglia perduta. Il narratore e i personaggi Oltre alla figura del protagonista-narratore autobiografico, nell opera Pellico delinea una galleria di uomini e donne dai tratti umani, venati di partecipe pietà, con i quali l autobiografico protagonista entra in fraterna comunione: il carceriere dello Spielberg Schiller, rude ma buono; la figlia della custode dei Piombi di Venezia, l umile Zanze; perfino la donna di mala vita , Maddalena piena di umanità. Tutti i personaggi sono, a prescindere dal proprio ruolo di carcerati e vittime o di carcerieri e aguzzini, alla ricerca dei valori cristiani della carità e della bontà, capaci di salvaguardare la coscienza dalle brutture e dalle violenze della Storia. I personaggi che ruotano attorno al protagonista, vittime e carcerieri, sono tutti descritti in ottica cristiana, cioè sono alla ricerca di una salvezza per la propria coscienza. T7 Maroncelli subisce l amputazione della gamba Silvio Pellico, Le mie prigioni, capp. 86-87 L episodio che riportiamo ha per protagonista il patriota Piero Maroncelli (1795-1846) che, condannato insieme a Pellico, deve subire in carcere, con i mezzi rudimentali della chirurgia del tempo, l amputazione di una gamba. L autore mostra qui tutto il coraggio con cui il prigioniero sopporta la dolorosissima operazione. L eroismo di un patriota 5 10 Tutti i termini calcolabili passarono, e grazia non rifulse.1 Intanto, già prima dell uscita di Solera e Fortini,2 era venuto al mio povero Maroncelli un tumore al ginocchio sinistro. In principio il dolore era mite, e lo costringea soltanto a zoppicare. Poi stentava a trascinare i ferri,3 e di rado usciva a passeggio. Un mattino d autunno, gli piacque di uscir meco4 per respirare un poco d aria: v era già neve; ed in un fatale momento ch io nol sosteneva, inciampò e cadde. La percossa5 fece immantinente6 divenire acuto il dolore del ginocchio. Lo portammo sul suo letto; ei non era più in grado di reggersi. Quando il medico lo vide, si decise finalmente a fargli levare i ferri. Il tumore peggiorò di giorno in giorno, e divenne enorme e sempre più doloroso. Tali erano i martirii7 del povero infermo, che non potea aver requie8 né in letto, né fuor di letto. 1 grazia non rifulse: i prigionieri aveva- no sperato che l imperatore concedesse la grazia, che invece non arrivò (non rifulse). 2 Solera e Fortini: altri due prigionieri. 3 i ferri: le catene che i prigionieri erano costretti a portare per esserne impediti in caso di fuga. 4 meco: con me. 5 La percossa: l urto. 6 immantinente: immediatamente. 7 martirii: sofferenze. 8 requie: pace. 745

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento