Honoré de Balzac

Il romanzo in Europa e in Italia in sintesi Honoré de Balzac La vita Balzac nasce nel 1799 a Tours e si laurea in diritto. Dopo alcune esperienze fallimentari nell editoria e nella tipografia decide di dedicarsi alla scrittura, collaborando anche con riviste e giornali. Muore a Parigi nel 1850. Successi e fallimenti Honoré de Balzac nasce a Tours nel 1799. Compie i primi studi a Vend me, presso il collegio degli Oratoriani, poi a Tours e a Parigi. Tra il 1816 e il 1819 segue i corsi di diritto a Parigi e ottiene il relativo diploma di laurea. Dopo un tentativo non riuscito di divenire tragediografo, trascorre alcuni anni scrivendo per i giornali e pubblicando romanzi a tinte forti, che però non firma. Tenta anche varie altre imprese editoria, tipografia, fonderia di caratteri tipografici che si risolvono però in completi disastri. I suoi debiti aumentano, mentre non diminuisce il suo desiderio di ricchezza e lusso. Il fallimento di alcune relazioni sentimentali e l intensificarsi delle amicizie letterarie lo portano a riconoscere la sua più vera natura di scrittore, sebbene non rinunci a collaborare con riviste e gazzette. Balzac viaggia in Svizzera, in Italia e in Russia, dove nel 1843 raggiunge la contessa polacca Ewelina Hanska, che conosceva già da una decina d anni e che in seguito sposa nel 1850. Pochi mesi dopo muore a Parigi. Le opere Nel 1841 Balzac decide di riunire in un unica opera i suoi 96 romanzi, intitolandola La commedia umana. Le vicende raccontate sono ambientate in Francia in un arco di tempo che va dal 1804 al 1848. Balzac descrive con precisione i sentimenti, le aspirazioni e i difetti delle diverse classi sociali, sia cittadine sia di provincia, offrendo un grandioso affresco della società dell epoca. I diversi romanzi sono autonomi, ma ordinati in tre sezioni: Studi dei costumi, Studi filosofici e Studi analitici. Una monumentale costruzione narrativa Fin dal 1834 Balzac aveva pensato di ordinare tutta la sua produzione narrativa, ma solo nel 1841 stabilisce di raccogliere sotto un unico titolo, La commedia umana (la quale ricorda in una dimensione terrena il poema di Dante), i suoi 96 romanzi, scritti a partire dal 1829. Balzac giudicava il suo progetto letterario «una delle più immense imprese che un uomo solo abbia osato concepire , e lo paragonava alle audaci spedizioni militari di Napoleone. Rinunciando al proposito iniziale di rappresentare compiutamente la Francia di tutti i tempi, Balzac limita il suo piano narrativo alla Storia, agli usi e ai costumi della Francia del Primo impero (1804-1814), della Restaurazione (1814-1830) e della cosiddetta Monarchia di luglio di Luigi Filippo d Orléans (1830-1848). Dotato di una notevole facoltà di osservazione, Balzac si accinge così alla descrizione in particolare delle classi borghesi e popolari, parigine e provinciali, indagandone i caratteri, gli intrighi, l egoismo, il servilismo, l invidia, l avidità, e lasciando emergere nella rappresentazione delle cittadine provinciali tante repliche rimpicciolite e grottesche di quello che egli chiama l «inferno di Parigi , dove dominano l arrivismo, le maldicenze, le calunnie, i matrimoni d interesse. Un opera puzzle Il titolo Commedia umana permette a Balzac di organizzare i romanzi in un sistema unitario, in cui i diversi libri hanno la funzione di tasselli che compongono un mosaico. Ogni romanzo è autonomo e nello stesso tempo collegato agli altri che costituiscono l edificio dell intero ciclo narrativo. Per realizzare questo mondo nella sua totalità, Balzac ordina le varie opere in tre sezioni: Studi dei costumi, Studi filosofici e Studi analitici. La prima sezione, in particolare, è suddivisa a sua volta in studi della vita privata, della vita di provincia, di campagna, della vita parigina, politica e militare. Balzac sceglie i suoi protagonisti tra i nobili di Parigi (La duchessa di Langeais) e quelli di provincia (Beatrice), il clero (Il curato di Tours), i militari (Il colonnello Chabert), i borghesi (Eugénie Grandet), gli agricoltori (I contadini), i medici (Il medico di campagna), i politici (Modeste Mignon e Z. Marcas), i funzionari (Gli impiegati), i commercianti (César Birotteau), gli emigrati (Il giglio nella valle). 699

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento