Il tesoro della letteratura - volume 2

Il primo Ottocento LETTURE critiche aspetto di quella più profonda e universale pietà, che i mortali hanno per il proprio destino, legato con l ineluttabile vicenda della natura: e finché il sole risplenderà sulle sciagure umane. Il ritorno al motivo iniziale non è esplicito, ma solo appena accennato (attraverso il rapporto sole-sciagure umane), fuso come è nella pienezza del momento lirico conclusivo; però l accenno ha bene un valore come conferma di quella voluta organicità di struttura, che certo è da riconoscere al componimento. [ ] Il nuovo genere letterario dei Sepolcri Il Foscolo ebbe coscienza di avere creato nei Sepolcri un genere poetico nuovo o che, se mai, aveva precedenti molto distanti, nella lirica greca. Nel ritratto critico che egli dà di sé nel Saggio sullo stato della letteratura italiana nel primo ventennio del sec. XIX, ha modo di precisare così la sua opinione circa il carattere della poesia lirica: «La proprietà della vera poesia lirica consiste in primo luogo nel presentare fatti interessanti, in guisa da eccitare in noi le più forti sensazioni; e quindi mettere a cognizione di tutti quelle opinioni che tendono in primo grado alla felicità degli uomini (Opere, XI, p. 305). Qui viene indicato il processo come si riflette nella coscienza del lettore: prima immagini, dati di intuizione (fatti interessanti), capaci di provare forti sensazioni; conseguenza di quelli, l acquisizione di nozioni utili alla propria felicità. Considerato il processo creativo dal lato del poeta, la direzione si inverte, poiché i «fatti interessanti nascono in lui come emanazione, anzi come funzione della verità di cui vuole rendere gli altri partecipi. Il Foscolo esplicitamente ammette (e lo ripeterà subito dopo con altre parole) che la lirica, com egli la concepisce, ha una sua verità da esprimere. Tessuto discorsivo del carme La novità del genere attuato con i Sepolcri consiste nel fatto che si tratta di un carme, quasi di un poema: la funzione poetica non si esaurisce nel giro di una rappresentazione in sé conchiusa, che rispecchi in blocco una verità definita e precisa che urge all obiettivazione (e può trattarsi di un moto dell animo fissato in una intuizione), ma si sviluppa in una serie di rappresentazioni che aderiscono, più che a una verità apoditticamente1 espressa, ad un vero dialettico, cioè a un processo del pensiero; non dunque una lirica che obiettivi in un congruo giro di versi un moto della coscienza, bensì un carme, un componimento più o meno ampio che traduca immagini, legate dal tessuto discorsivo, un certo opinare2 e un complesso sentire. Antonino Pagliaro, Nuovi saggi di critica semantica, D Anna, Messina-Firenze 1956 1 apoditticamente: in modo dog- matico. 2 opinare: pensiero. Comprendere il PENSIERO CRITICO 606 1 Riassumi brevemente la dialettica del carme secondo Pagliaro. 2 Quali sono le proprietà della vera poesia, secondo Foscolo? 3 Perché quello dei Sepolcri può essere considerato un genere letterario nuovo?

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento