Un componimento civile

Il primo Ottocento in sintesi L argomento del decreto apre un vivace dibattito in tutta Europa, poiché affronta i temi sempre attuali della morte, dell immortalità dell anima e del ricordo dei defunti. Tra Francia e Inghilterra: un tema europeo L editto suscita immediatamente numerosi dibattiti e aspre polemiche, che d altra parte intercettano un interesse, assai diffuso all epoca presso l opinione pubblica, per i culti funebri e per le eterne domande sulla morte e sull immortalità dell anima: basti pensare alla voga letteraria, prettamente inglese ma rapidamente estesasi a tutta l Europa, della poesia notturna e sepolcrale ( p. 622), praticata tra i primi dai poeti inglesi Edward Young (1683-1765) e Thomas Gray (17161771), autori, rispettivamente, dei Pensieri notturni (1742-1745) e dell Elegia scritta in un cimitero di campagna (1750). Discutendo del provvedimento con alcuni amici, all inizio Foscolo, che non crede in una vita oltre la morte, nega l importanza della sepoltura, mentre Ippolito Pindemonte la sostiene. Foscolo ritratter in parte le sue posizioni quando scriverà il poema. Due poeti a confronto La discussione sull editto pone inizialmente Pindemonte e Foscolo su posizioni opposte. Il primo, cattolico, crede nel valore spirituale e religioso della sepoltura, mentre il secondo, in base alle sue convinzioni materialistiche, nega il significato delle tombe: se la morte annulla completamente l essere umano, nessun conforto può venirgli dalla sepoltura. Qualche mese dopo, però, Foscolo rivede profondamente il proprio punto di vista e riflette ulteriormente sul tema, scrivendo i versi che saranno rielaborati alla fine del 1806 e infine pubblicati nell aprile dell anno successivo. Lo stesso Pindemonte comincia a scrivere un opera sullo stesso argomento, ma vi rinuncia non appena viene a conoscenza della stessa intenzione da parte di Foscolo. Un opera finita e una incompiuta «Io aveva già , scrive Foscolo alla contessa Teotochi Albrizzi in una lettera del 6 settembre del 1806, «una Epistola sui Sepolcri da stamparsi lindamente: io la intitolo al Cavaliere ricordandomi de suoi lamenti e de vostri; e per fare ammenda del mio sdegno un po troppo politico . Il «Cavaliere con cui Foscolo vorrebbe scusarsi è proprio Ippolito Pindemonte che, nella primavera del 1806, stava portando a termine un poemetto in ottave intitolato I cimiteri. Pindemonte però, saputa l intenzione dell amico di scrivere sullo stesso tema, rinuncia all impresa e interrompe la stesura della propria opera: «Compiuto quasi io avea il primo canto dei Cimiteri , annoterà più tardi, «quando seppi che uno scrittore non ordinario, Ugo Foscolo, stava per pubblicare alcuni suoi versi a me indirizzati sopra i Sepolcri. L argomento mio, che nuovo più non pareami, cominciò allora a spiacermi; ed io abbandonai il mio lavoro . Un componimento civile Il poema, in endecasillabi sciolti, viene pubblicato nel 1807 come una lettera rivolta a Pindemonte. Qui Foscolo rivede le sue posizioni iniziali e sostiene l importanza dei sepolcri come luoghi di memoria civile e collettiva. La dedica a Ippolito Pindemonte Dei Sepolcri, poema in endecasillabi sciolti (l autore lo definisce un carme ), viene pubblicato a Brescia nell aprile 1807 in forma di epistola poetica indirizzata a Pindemonte, come ideale continuazione delle conversazioni veneziane. Si può dire che si tratta, sotto molti aspetti, di una palinodia, cioè di una ritrattazione: Foscolo infatti sconfessa le posizioni precedenti, per sostenere la funzione positiva delle tombe come luoghi di memoria privata e personale, ma soprattutto civile e politica. Ritratto di Ippolito Pindemonte. Brescia, Museo Civico del Risorgimento. 582

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento