Il tesoro della letteratura - volume 2

Ugo Foscolo 10 15 mo prediletto, né poco. Ma l aveva temprato in guisa da non potersi imbevere degli altrui insegnamenti;5 e quel tanto che produceva da sé, aveva certa novità che allettava, e la primitiva ruvidezza6 che offende. Quindi derivava in esso per avventura7 quell esprimere in modo tutto suo le cose comuni;8 e la propensione di censurare9 i metodi delle nostre scuole. Inoltre sembravami,10 ch egli sentisse non so qual dissonanza11 nell armonia delle cose del mondo: non però lo diceva.12 Dalla sua operetta greca13 si desume quanto meritatamente egli si vergognasse della sua giovanile intolleranza. Ma pareva, quando io lo vidi, più disingannato che rinsavito; e che senza dar noia agli altri, se ne andasse quietissimo e sicuro di sé medesimo per la sua strada, e sostandosi spesso, quasi avesse più a cuore di non deviare, che di toccare la meta. Queste a ogni modo sono tutte mie congetture. 5 temprato insegnamenti: forgiato in modo tale che non poteva assimilare passivamente gli insegnamenti altrui. 6 primitiva ruvidezza: schiettezza spontanea, autentica, che talvolta può urtare in quanto non sofisticata e plagiata dalla moderna mondanità. 7 per avventura: forse. 8 Quindi comuni: dunque da ciò deriva- va forse il fatto che le idee abituali venissero espresse da lui in maniera singolare. 9 censurare: criticare. 10 sembravami: mi sembrava. 11 dissonanza: squilibrio. 12 non però lo diceva: però non ne parlava. 13 operetta greca: Foscolo finge di aver ricevuto da Didimo un manoscritto delle sue memorie in lingua greca. Dentro il TESTO Un comportamento maturo Una scrittura sorvegliata I contenuti tematici Chi è, anzitutto, Didimo? Di sé egli dice di essersi un tempo lasciato governare dall indole sua naturale (rr. 1-2), ma di obbedire oggi unicamente alla prudenza mondana (r. 2), che gli impone quella disciplina interiore indispensabile per attenuare, almeno in apparenza, le asperità del suo carattere e rendersi gradito alla società. Non odia gli uomini, ma non può nemmeno stimarli; è autentico, perché non è né ricco né povero (r. 4). E soprattutto riesce a mantenersi libero, perché né l ambizione né l avidità arrivano a possedere il suo animo e a ridurlo in schiavitù. Un esempio di aurea mediocritas oraziana? No, probabilmente si tratta di altro: un modello di equilibrio nell equidistanza dai sistemi del potere come dalle brame comuni, che rendono ogni individuo prigioniero, e, allo stesso tempo, l espressione di un intelligenza che guarda con buon senso alle cose del mondo, sa rinunciare all intransigenza degli ideali astratti e adattarsi alle necessità più concrete dell esistenza. Le scelte stilistiche La prosa della Notizia intorno a Didimo Chierico è pacata e armonica. Precisa, leggera, penetrante, ha un andamento tipicamente illuministico, con in più una tendenza dubitativa (E forse, r. 2; Parea, r. 3; non credo, r. 5; sembravami, r. 10; fino al finale sono tutte mie congetture, r. 16), mediante la quale Foscolo manifesta una cautela del tutto simile a quella della sua controfigura ritratta. Così come del resto accade sempre nella produzione foscoliana lo stile della Notizia è lo specchio dell anima del protagonista: alla convulsa e spontanea irregolarità della scrittura di Ortis, riflesso della sua alterazione emotiva, qui subentra una forma paziente, sorvegliata e concisa, più adatta a esprimere lo sguardo distaccato che Didimo imprime su tutto ciò che lo circonda. 577

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento