Il tesoro della letteratura - volume 2

Ugo Foscolo 75 80 85 90 95 100 sappiamo compiangerli e soccorrerli. Tu o Compassione, sei la sola virtù! tutte le altre sono virtù usuraje.33 Ma mentre io guardo dall alto le follie e le fatali sciagure della umanità, non mi sento forse tutte le passioni e la debolezza ed il pianto, soli elementi dell uomo? Non sospiro ogni dì la mia patria? Non dico a me lagrimando: Tu hai una madre e un amico tu ami te aspetta una turba di miseri,34 a cui se caro, e che forse sperano in te dove fuggi? anche nelle terre straniere ti perseguiranno la perfidia degli uomini e i dolori e la morte: qui cadrai forse, e niuno avrà compassione di te; e tu senti pure nel tuo misero petto il piacere di essere compianto. Abbandonato da tutti, non chiedi tu ajuto dal Cielo? non t ascolta; eppure nelle tue afflizioni il tuo cuore torna involontario a lui va, prostrati; ma all are domestiche.35 O Natura! hai tu forse bisogno di noi sciagurati, e ci consideri come i vermi e gl insetti che vediamo brulicare e moltiplicarsi senza sapere a che vivano?36 Ma se tu ci hai dotati del funesto istinto della vita sì che il mortale non cada sotto la soma37 delle tue infermità ed ubbidisca irrepugnabilmente38 a tutte le tue leggi, perché poi darci questo dono ancor più funesto della ragione? Noi tocchiamo con mano tutte le nostre calamità ignorando sempre il modo di ristorarle. Perché dunque io fuggo? e in quali lontane contrade io vado a perdermi? dove mai troverò gli uomini diversi dagli uomini? O non presento io forse i disastri, le infermità, e la indigenza che fuori della mia patria mi aspettano? Ah no! Io tornerò a voi, o sacre terre, che prime udiste i miei vagiti, dove tante volte ho riposato queste mie membra affaticate, dove ho trovato nella oscurità e nella pace i miei pochi diletti, dove nel dolore ho confidato i miei pianti. Poiché tutto è vestito di tristezza per me, se null altro posso ancora sperare che il sonno eterno della morte voi sole, o mie selve, udirete il mio ultimo lamento, e voi sole coprirete con le vostre ombre pacifiche il mio freddo cadavere. Mi piangeranno quegli infelici che sono compagni delle mie disgrazie e se le passioni vivono dopo il sepolcro, il mio spirito doloroso sarà confortato da sospiri di quella celeste fanciulla39 ch io credeva nata per me, ma che gl interessi degli uomini e il mio destino feroce mi hanno strappata dal petto. 33 usuraje: interessate. 34 una turba di miseri: una folla di afflitti. 35 va domestiche: vai, inginocchiati, ma davanti agli altari domestici, dove si cele- bra il culto semplice e intimo degli affetti familiari: è l unico tipo di religione in cui possa credere il laico Jacopo. 36 senza sapere a che vivano: senza co- noscere lo scopo della loro esistenza. 37 soma: il giogo, il carico. 38 irrepugnabilmente: senza opporsi. 39 celeste fanciulla: Teresa. Dentro il TESTO Uno scabro paesaggio romantico I contenuti tematici Dopo un inquieto e drammatico girovagare, Jacopo è giunto ai confini dell Italia. Solo tra le montagne, nella prima parte della lettera descrive il paesaggio desolato che lo attornia. una visione intensamente romantica: rocce, luoghi deserti e inospitali, nei quali la natura rispecchia il proprio carattere maestoso e severo, ma soprattutto cupo. Il freddo vento di tramontana spazza le cime piene solo di sterpi e delle croci che segnano il sito de viandanti assassinati (rr. 3-4): l imponenza minacciosa di una natura personificata mostra il suo volto ostile, specchio fedele delle implacabili crudeltà che si abbattono sull esistenza umana. Nelle altissime rupi e nei burroni cavernosi (r. 8), nei bronchi e negli aspri e lividi macigni (rr. 2-3) si riconoscono i paesaggi preromantici descritti da Ossian e da Alfieri: ma in Foscolo l aspetto esteriore degli elementi naturali prelude a una meditazione sconsolata sulla violenza di cui è fatta la Storia, vista come una sanguinosa sequenza di stragi. 553

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento