Il tesoro della letteratura - volume 2

L epoca e le idee in sintesi Il Preromanticismo fiorisce in Inghilterra e in Germania. Il gusto per le atmosfere notturne e spettrali è ben espresso nei Canti di Ossian dello scozzese James Macpherson. I canti sono ambientati nella natura tetra e selvaggia del Nord, sono malinconici e pittoreschi, e risvegliano l interesse per il Medioevo e la sua poesia popolare. In questo clima si inserisce la poesia cimiteriale degli inglesi Edward Young e Thomas Gray. Il sublime di Burke Nell ambito delle prime suggestioni romantiche in Inghilterra è importante il contributo elaborato dallo scrittore irlandese Edmund Burke (1729-1797), che al concetto di bello , inteso come ricerca dell armonia e della proporzione, oppone il fascino irrazionale del sublime , cioè del senso di sgomento e di smarrimento provocato da fenomeni straordinari (per esempio alcuni eventi naturali estremi) o da concetti che vanno oltre la capacità di comprensione umana (come l infinito), di fronte ai quali si prova un piacere misto a una sensazione di inquietudine. la parola L irlandese Edmund Burke oppone al bello , caratterizzato dall armonia e dalla proporzione, il sublime , ossia il senso di smarrimento e di inquietudine generato da ciò che va oltre la comprensione umana. Il Preromanticismo in Inghilterra: i Canti di Ossian e la poesia cimiteriale Il clima preromantico matura soprattutto in Inghilterra e in Germania. L attrazione per i paesaggi notturni e per gli aspetti misteriosi della natura trova espressione nei cosiddetti Canti di Ossian, pubblicati nel 1765 dallo scozzese James Macpherson (1736-1796). L opera ha grande successo e la moda ossianica dilaga in tutta Europa, contagiando anche l Italia grazie alla traduzione del 1772 di Melchiorre Cesarotti (1730-1808). Ossian è un leggendario bardo vissuto nel III secolo d.C. Fingendo di tradurre testi epici a lui attribuiti da cantori gaelici, irlandesi e scozzesi dei secoli XII e XIII, Macpherson presenta in realtà proprie composizioni accanto a brevi brani di traduzioni antiche. I canti, ambientati in contesti nordici tetri e selvaggi, ben lontani dai solari panorami mediterranei degli arcadi e dei poeti neoclassici, sollecitano il gusto del pittoresco e una certa inclinazione all elegia e alla malinconia, inaugurando una suggestiva rilettura del Medioevo, riscoperto come un periodo caratterizzato dalla spontaneità di una poesia primitiva e popolare. Sullo stesso accento batte anche la cosiddetta poesia cimiteriale degli inglesi Edward Young (1683-1765) e Thomas Gray (1716-1771), la cui ambientazione e i cui motivi (tombe, spettri, lugubri campanili) alimentano un fortunato filone, cui si lega per certi aspetti anche il carme Dei Sepolcri di Ugo Foscolo ( p. 581). Bardo Nome che designa gli antichi cantori celtici, simili agli aedi dei greci. Scomparsi dalla Gallia dopo la conquista romana, sopravvissero in Irlanda fino al XVII secolo, e in Scozia e in Galles fino al XVIII. Cantavano soprattutto poesie celebrative o elogiative, accompagnandosi con la crotta, uno strumento musicale simile alla lira. In epoca romantica il termine viene ripreso per dare particolare enfasi al poeta lirico considerato di particolare importanza: acquisiscono tale titolo i due grandi letterati inglesi William Shakespeare e Robert Burns. John Martin, Il grande giorno della sua ira, 1851-1853. Londra, Tate Gallery. 489

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento