Il tesoro della letteratura - volume 2

Il Settecento Dentro il TESTO Una creatura in lotta con sé stessa I contenuti tematici Quest opera della maturità appartenente al gruppo delle ultime tragedie alfieriane presenta un dramma diverso dagli altri: privo di contenuti politici, è intessuto su un azione pressoché inesistente e concentrato in dialoghi appassionati che definiscono la complessa psicologia della protagonista. Non assistiamo dunque a un conflitto di potere, ma a un dramma dell anima, che Mirra prova inutilmente a soffocare dietro un muro di silenzio. La donna non ha nulla di eroico: il suo dolore sembra piuttosto testimoniare la concezione pessimistica che Alfieri ha della vita umana, che non risparmia un anima delicata e innocente dal travaglio di una misteriosa colpa che la consuma. La fanciulla, del resto, è cosciente dell abnormità del suo sentimento incestuoso, moralmente inaccettabile perché in conflitto con le radici stesse della convivenza civile, contraddicendo la legge naturale del sangue su cui si basano i rapporti familiari e sociali. Eppure Mirra non è in grado di reprimere il proprio amore e di cancellare il lato oscuro e terribile di sé che lo ispira: la condanna sta nella sua stessa complessa personalità e in una condizione esistenziale che fa convivere nel suo animo la razionalità e l inconscio, la luce e il buio, un lato del carattere solare e un altro tenebroso. La violenza del dolore Anche il padre Ciniro è una figura complessa e articolata, che oscilla tra riprovazione e comprensione, tra severità e compassione, e che è al tempo stesso, per Mirra, oggetto del desiderio e nemico da respingere. L ambiguità e il dramma della contraddizione sconvolgono tutti gli equilibri, rendendo le persone irresolute e incapaci di agire: Mirra ora si abbandona al dolore, ora rimprovera il padre di non comprenderla, ora rifiuta il suo sposo, ora lo piange sinceramente. Solo quando il padre comprende la realtà, la tensione si libera in un grido di dolore. Il climax della confessione La progressione che porta alla confessione di Mirra può essere letta come una sorta di climax*. Ciniro prima è sdegnato per il rifiuto della figlia e parla da genitore autoritario, nell ottica dell onore regale e familiare. Poi, per indurla a dichiarare le cause del suo comportamento, fa leva sui sensi di colpa della figlia, rivelandole il suicidio di Pereo: siamo qui di fronte al punto di vista della pietà e della giustizia. Infine assume l aspetto del padre amorevole, dotato di una sensibilità acuta nel cogliere i segni dell amore (sensibilità che, come prevede la concezione stilnovistica, egli possiede avendo conosciuto l amore per prova, cioè in prima persona). , quest ultima, la prospettiva degli affetti e della passione amorosa, ed è proprio su questo terreno che Mirra, quando Ciniro minaccia di negarle il suo amore, capitola, tradendo il proprio segreto. Due diverse modalità espressive 452 Le scelte stilistiche In queste scene finali Ciniro svolge discorsi ampi, che formano nuclei compatti e si articolano su più versi tramite un uso frequente dell enjambement*. L indecisione che attanaglia l animo di Mirra è resa invece con un verso spezzato e una sequenza fitta di punti di sospensione, che indicano la difficoltà a confessare. Le battute della ragazza sono brevi e continuamente interrotte: l assedio inquisitore delle domande paterne la induce a un balbettio di difficile comprensione, composto quasi esclusivamente da interiezioni e da pause sempre più lunghe. Si tratta di un vero e proprio linguaggio della reticenza reso anche da altri strumenti retorici, come le negazioni, le elusioni e le ambiguità (Del mio viver sei / signor, tu solo , vv. 43-44).

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento