Le forme

Giuseppe Parini Il Giorno in sintesi Anche gli oggetti di cui i nobili si circondano rivelano la loro lussuosa inutilità. All esistenza oziosa e insulsa dell aristocrazia Parini contrappone la vita intensa e produttiva di chi lavora. In particolare egli esalta le attività agricole e la campagna come luogo in cui l operosità dell uomo è in sintonia con i ritmi della natura. Gli oggetti superflui A riempire questo mondo vuoto c è un accumulo di oggetti lussuosi ma superflui, descritti da Parini con un ironia che rivela la condanna di tutto ciò che risulta inutile per vivere (e che è negato ai più): i nobili hanno troppo, il popolo po co o niente. Sui «leggiadri arnesi che rendono comoda e confortevole l esistenza dell a ristocrazia, il poeta versa dosi di veleno satirico, descrivendoli con perifrasi ricercate (per cui, per esempio, la brocca dell acqua diventa il «cristallino rostro ). L elogio della vita a contatto con la natura Circondato dallo splendore sfarzo so degli abiti e degli arredi, il nobile, «che da tutti servito a nullo serve , vegeta in un mondo a parte, opposto ai ritmi della natura, ai cicli delle stagioni e all alternanza del giorno e della notte: dorme quando l umanità laboriosa è in attività e veglia durante la notte, che concede il riposo ai contadini e ai lavoratori stanchi. A questo proposito si è notato come nel Giorno vi siano molte descrizioni del lavo ro dei campi, mentre gli altri mestieri hanno molto meno spazio, a eccezione di quelli appartenenti alla sfera della servitù. La celebrazione dell agricoltura equivale per Parini all elogio di una vita regolata dai ritmi naturali, coerentemente con la visione dei fi losofi fisiocratici, alle cui idee, come abbiamo visto, egli era vicino. Si trova così, nel Giorno, una vera e propria poesia della natura, che si manifesta non soltanto nelle descrizio ni del mattino, del tramonto, del crepuscolo e della notte, ma in tanti altri passi in cui al chiuso stagnante dei palazzi patrizi l autore contrappone come già nell ode La salubrità dell aria ( T2, p. 385) la freschezza salutare, in senso fisico e morale, della campagna. Le forme Le fonti Fonte prima di Parini è un opera di fine Seicento, I caratteri, del moralista francese Jean de La Bruyère. Precedenti del Giorno sono anche altre opere di satira sociale di autori italiani secenteschi e settecenteschi, come Giovanni Lorenzo Lucchesini, Carlo Gozzi, Alessandro Tassoni. Il modello illustre di La Bruyère Già prima di Parini, la futile esistenza dei giovani nobili era stata oggetto di pungenti satire, in Italia e all estero. La coltissima scrittura pariniana ha in effetti molti precedenti, alcuni ancor oggi celebri, altri dimenti cati. Per esempio, il poeta impara a comporre i suoi tipi umani dalla grande satira sociale dei Caratteri (1688), del moralista francese Jean de La Bruyère (16451696). In questo senso, era mal fondato il risentimento del principe Alberico di Belgioioso, che si riconobbe nel bellimbusto pariniano, e mi nacciò il poeta di spiacevoli conseguenze nel caso avesse osato pubblicare il poemetto. Antecedenti diretti e lontani influssi Sul piano tematico, un antecedente diretto del Mattino è il poema latino Contro le occupazioni mattutine di un giovane scellerato (1672) del gesuita e professo re di retorica Giovanni Lorenzo Lucchesini (1638 1716), che inizia proprio con la descrizione di un giovane signore infastidito dal servitore che vor rebbe svegliarlo. Thomas Gibson, Ritratto di gentiluomo, 1710. Collezione privata. 403

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento