Il tesoro della letteratura - volume 2

Giuseppe Parini Il Giorno in sintesi Nel Mezzogiorno il giovin signore si trova a condividere il suo tempo, dilatato dall assenza di vere occupazioni, con altri nobili saccenti commensali con cui intreccia conversazioni fatue e artificiose e compagni di giochi da tavolo. Talvolta, la narrazione della giornata del protagonista è interrotta da digressioni di argomenti di diversa natura. Nel Mezzogiorno c è la favola del Piacere che, sempre in chiave sarcastica e antifrastica, afferma l inferiorità del popolo rispetto agli aristocratici. Nel Vespro la corsa in carrozza del giovin signore e della sua dama per la strada principale della città è l occasione per una descrizione di nobili e nobildonne a passeggio. Nella Notte diversi personaggi conversano nel salotto di un palazzo nobiliare dove vengono infine portate carte da gioco e gelati. In queste due sezioni il racconto è popolato da una folla di personaggi aristocratici di cui si racconta ogni aspetto e ogni vicenda. Il sarcasmo delle prime due parti qui viene meno, lasciando il posto a toni più dimessi, riflessivi, forse rassegnati. Il Mezzogiorno Nel Mezzogiorno l ambiente comincia a farsi più vario e ricco, e i per sonaggi che attorniano il protagonista si moltiplicano. La scena si svolge alla tavola della dama e le conversazioni si intrecciano intorno a vari argomenti: l arte, il commercio, l in dustria e le scienze, in modo molto fatuo e con una diffusa ostentazione di modi di pen sare moderni e spregiudicati. I commensali mostrano verso il cibo un ricercato disdegno: privi di appetito, cercano solo di soddisfare il piacere, con un gusto raffinato e artificioso. Come nel Mattino, la vicenda narrata si interrompe per far spazio a una digressione, la favola del Piacere, in cui viene confermata sempre in chiave antifrastica, cioè affer mando il contrario di quanto si vuole dichiarare l inferiorità del volgo. Il poeta raggiun ge qui il culmine dell ironia, facendo derivare le differenze fra aristocratici e plebei da una maggiore attitudine dei primi a percepire le sensazioni del piacere: poiché per il giovin si gnore l appagamento dei sensi è scopo e norma di vita, Parini pone sarcasticamente l ori gine della nobiltà non già in capacità reali quali «arte, forza, fortuna , bensì appunto nel dono di saper apprezzare il piacere. Fra i commensali c è anche un vegetariano, che odia la violenza perpetrata ai danni degli animali. La dama lo ascolta pensando con commozione alla sua «vergine cuccia , la cagnetta che morse il piede di un servo e fu da questi colpita con un calcio; il servo fu subito licenziato e i suoi familiari ridotti in miseria ( T5, p. 408). Il pranzo intanto è finito, e i convitati si ritirano dalla tavola per non sentire gli odo ri degli avanzi, che, per loro insopportabili, sono invece assai graditi ai mendicanti che aspettano di riceverli fuori dal portone del palazzo. Dopo il caffè, subentra il rumoroso gioco del tric-trac (un gioco da tavola per due giocatori, praticato su una tavola di legno su cui si può giocare anche a backgammon), inventato da Mercurio per permettere i segreti colloqui tra gli amanti ed eludere la gelosia dei mariti, ma divenuto poi un puro e disin teressato passatempo di società. Qui ha termine il Mezzogiorno, che nell edizione a stam pa del 1765 continuava con la descrizione del tramonto e della passeggiata in carrozza, confluita poi nella terza parte del poemetto, Il Vespro. Il Vespro e La Notte Nel Vespro, che si apre con la bellissima scena dell imbrunire, assistiamo alla corsa in carrozza, attraverso la città, del giovin signore e della sua da ma, che vanno a far visita per dovere o curiosità agli amici e alle amiche. Si trova qui la descrizione della principale strada cittadina, affollata di gente, e della sfilata dei cocchi, interessante mostra dei tipi umani più diversi: dal bellimbusto al nuovo nobile, dalle vecchie madri, che conducono a passeggio le figlie da marito, alle nobildonne di più antica aristocrazia. Nel turbinio fragoroso delle carrozze, il poeta sofferma lo sguardo sul suo eroe, dipingendolo intento a passeggiare solitario o a discorrere con una nuova da ma, mentre la sua compagna inganna l attesa circondata dalle premure di altri damerini. Nell ultima parte, La Notte, l oscurità incalza, e il poeta coglie l occasione per compor re un pezzo di grande maestria stilistica e di gusto apparentemente preromantico. A que sto tenebroso esordio subentra poi la descrizione del salotto notturno, della folla di personaggi che lo frequenta, delle conversazioni. Infine, a notte alta, fanno la loro appa rizione le carte da gioco, mentre, a coronamento di una così intensa giornata, circolano tra gli ospiti i gelati ristoratori. Dalla polemica al distacco Rispetto alle prime due parti, nel Vespro e nella Notte il quadro si allarga ulteriormente, e il ritratto della vita dell aristocrazia (fatta di visite, amori, litigi, divertimenti, ricevimenti, giochi di società) si fa più completo. Il tono è più pensoso e sommesso: le delusioni di una vita, l età, la consapevolezza della resi stenza al cambiamento pervadono questi versi; solo episodicamente ritroviamo la for 401

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento