Il tesoro della letteratura - volume 2

Il Settecento in sintesi Le odi scritte tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta sono ispirate ai canoni della poetica neoclassica. I temi sono più personali, l amore e il fascino femminile sono guardati con malinconia e autoironia. Alla poesia è affidato il compito di ricercare ed esprimere la verità, l armonia, la semplicità della vita e degli affetti. Si esprime nelle Odi un atteggiamento etico ispirato ai criteri della razionalità e del rigore, una forte coscienza civile e la rivendicazione della missione educatrice che spetta al poeta. Il ritmo e lo stile sono piani, composti ed equilibrati, secondo i dettami neoclassici. I versi sono per lo più brevi, con prevalenza di settenari. I toni aspri e forti delle prime odi si mitigano e si attenuano nella seconda parte. 378 Un altra donna, la marchesa Paola Castiglioni, è la protagonista dell ode La recita de versi (1783), che sostiene la qualità e la dignità della poesia contro l abitudine del le recitazioni conviviali, di solito frivole e superficiali, quando non apertamente volgari. Del 1785 è invece La caduta ( T3, p. 391), una delle odi pariniane più celebri: il poeta, zoppicante e povero, cade per strada e, soccorso da un passante, reagisce indignato all e sortazione, rivoltagli da costui, a ottenere vantaggi e ricchezze dalla sua arte. La terza fase: l ispirazione neoclassica Nella terza fase di composizione delle Odi prevale l adesione ai canoni della poetica neoclassica. I toni diventano più controllati e distaccati, i temi più personali; nel nome di un armonia estetica lontana da ogni pole mica, la funzione del poeta appare più nobile, anche se le idee illuministiche di impegno civile non vengono ripudiate. Nostalgie giovanili e sentimenti senili si intrecciano e danno luogo all evocazione di un mondo di fuggevole bellezza, in cui, per esempio, il fascino femminile rappresenta un insidia per l uomo anziano (Il pericolo, 1787), o emerge la consapevolezza che l amo re è ormai impossibile a causa della vecchiaia. Le figure femminili sono celebrate in odi dedicate a nobildonne come la già citata Paola Castiglioni (Il dono, 1790) o la contessa Maria di Castelbarco (Per l inclita Nice o Il messaggio, 1793). A salvare dal manierismo questi testi interviene una sottile malinconia, velata da un tono autoironico, nonché la consapevolezza, da parte del poeta, di essere ormai escluso dal gioco dell amore e della seduzione. L antica attrazione verso l aristocra zia si risolve qui in dramma umano: a distinguerlo dal mondo dei nobili, di cui egli co glieva tutta la superficialità, era un tempo la modestia della sua condizione; ora, invece, ad allontanarlo dalle belle dame che non può più corteggiare è la vecchiaia, che lo con duce mestamente verso la morte. A Silvia e Alla Musa, le ultime due odi della raccolta, hanno per tema rispettivamen te la moda femminile di vestire alla ghigliottina (cioè con abiti dalle ampie scollature, un nastrino rosso intorno al collo e i capelli raccolti in modo disordinato con delle for cine: vezzi ispirati all imitazione dell abbigliamento dei condannati alle esecuzioni capi tali durante la Rivoluzione francese) e una celebrazione della poesia come espressione di temi morali elevati: il culto della verità, la ricerca dell armonia, la semplicità e il cando re degli affetti, il valore di una coscienza serena e limpida, non sfiorata dalla corruzione. Un moralismo fermo e deciso Quello di Parini è un moralismo fermo, che delinea con nettezza valori positivi e negativi della società del suo tempo, senza lasciare spazio a dubbi. Con la propria austera autorevolezza, il poeta indica la strada al suo pubblico, segnalando ai lettori, in modo franco e diretto, l importanza della coscienza civile e del bene comune (aspetti che gli uomini del Risorgimento apprezzeranno particolarmente). La missione educatrice del poeta risulta chiaramente definita e ispirata al coraggio del pedagogo coerente, sicuro delle proprie opinioni suggerite dal buonsenso della saggezza classica e che non teme le cadute nel didascalismo. Lo stile della raccolta I modelli delle Odi pariniane sono l ode pindarica e la canzonetta arcadica, delle quali però l autore evita, rispettivamente, la tendenza all enfasi e alla magniloquenza e la cantabilità troppo facile e prevedibile. Il ritmo è piano e classicheggiante, la struttura metrica funzionale allo svolgimento argomentativo, i versi brevi (abitualmente settenari). Tra le Odi si può distinguere, anche a livello stilistico, una prima fase caratterizzata da una certa veemenza concettuale e verbale: le idee sono espresse con forza, fino all aggressività, il tono è pungente, il linguaggio è colorito; con il trascor

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento