Il tesoro della letteratura - volume 2

Finestra sul CONTEMPORANEO Eduardo De Filippo sul set del film Fortunella, 1957. a una futile successione di trovate comiche fini a sé stesse: dietro l umorismo delle commedie di De Filippo esiste sempre un risvolto conoscitivo; nella comicità del quotidiano si annida la complessità di una condizione esistenziale ora ipocrita, ora vacua, ora sofferente o malata. Le architetture verbali dei due autori immettono sulla scena una lingua diretta e vitale, sulla superficie della quale si depositano i tic, le ambiguità e le ambizioni di un umanità variegata: le parole dei loro personaggi, che siano dialettali o in lingua italiana, sembrano prese di peso dalla vita, ma in realtà sono il frutto di una chimica sapiente, capace di rendere la finzione verità e di fare del veneziano, del chioggiano e del napoletano altrettanti linguaggi universali, con i quali affrontare problemi e trasmettere valori anch essi universali. Il dramma del Natale Negli anni Trenta Eduardo entra in contatto con Pirandello, del quale porta in scena alcune opere tradotte in dialetto napoletano: questa esperienza mette in crisi il sodalizio con Peppino, che è dotato di una più accentuata vocazione comica, e accresce il desiderio di Eduardo di trovare nuovi strumenti espressivi. Le opere scritte nell immediato dopoguerra concretizzano questa ricerca: si tratta di capolavori come Napoli milionaria! (1945), Questi fantasmi (1946) e Filumena Marturano (1946), nei quali l autore affronta temi diversi quali le condizioni della plebe napoletana, l adulterio e i rapporti familiari, tra affetti, inganni e ipocrisie. Anche gli anni successivi regalano al pubblico altri testi memorabili, da Le voci di dentro (1948) a De Pretore Vincenzo (1957), da Il sindaco del rione Sanità (1962) a Gli esami non finiscono mai (1973). Intanto si susseguono riconoscimenti e premi in tutto il mondo fino alla nomina a senatore a vita, nel 1982. Eduardo muore a Roma nel 1984. Il teatro e la vita Come per Goldoni, anche per Eduardo il teatro costituisce lo strumento più efficace per osservare i comportamenti umani. Esso non va svilito a semplice occasione di intrattenimento o di evasione né tanto meno ridotto Per il commediografo napoletano questi elementi sono visibili già nell opera che possiamo considerare il suo primo capolavoro, Natale in casa Cupiello, portata in scena inizialmente nel 1931 come semplice sketch, ma poi trasformatasi nel corso degli anni in un copione impegnativo, strutturato in tre atti e venato da una certa amarezza. Il titolo può trarre in inganno: a prima vista sembrerebbe una spensierata celebrazione del Natale tradizionale napoletano. Non è così: si tratta infatti di un vero e proprio dramma familiare, che trae origine dalla decisione di Luca e della moglie Concetta di spingere la figlia Ninuccia a sposare, sia pure controvoglia, il benestante Nicola, nella speranza di migliorare la condizione economica della famiglia. Eduardo mette in luce i desideri di una classe sociale, già osservata nelle più intime aspirazioni da Goldoni: quella borghesia ossessionata dall idea di salire i gradini della società, con la conseguenza di vedere sconvolti costumi, abitudini e relazioni. In effetti, nella commedia di De Filippo, la forzatura dei due genitori finisce presto per ritorcersi contro la famiglia e la sua stabilità: Ninuccia si innamora di Vittorio, un amico del fratello Tommasino, e intreccia con lui un rapporto amoroso che sconvolge l armonia e la serenità del nucleo familiare. Con tali presupposti, la festività natalizia si tramuta in una vera e propria passione, con Luca tenacemente attaccato al simbolo del presepe, metafora di un mondo pacificato nell amore di cui tuttavia egli non può più godere nella realtà. La scena che riportiamo è quella che apre la commedia. Assistiamo così al risveglio di Luca, Concetta e del figlio Tommasino, detto Ninnillo, un ragazzo con la vocazione del ladruncolo, sempre coccolato dalla madre ma in perenne contrasto con il padre. 367

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento