Il tesoro della letteratura - volume 2

Il Settecento 30 35 (I camerieri della bisca passano nella locanda e serrano la porta. Vittoria resta in bottega, assistita da Ridolfo) leandro Liberate il passo. Voglio entrare in quella locanda. (colla spada alla mano, contro Eugenio) eugenio No, non sarà mai vero. Siete un barbaro contro la vostra moglie, ed io la difenderò sino all ultimo sangue. leandro Giuro al cielo, ve ne pentirete. (incalza Eugenio colla spada) eugenio Non ho paura di voi. (incalza Leandro e l obbliga rinculare7 tanto che, trovando la casa della ballerina aperta, entra in quella e si salva) Scena ventiquattresima Eugenio, Vittoria e Ridolfo. 40 45 50 55 60 65 eugenio Vile, codardo, fuggi? Ti nascondi? Vien fuori, se hai coraggio. (bravando8 verso la porta della ballerina) Giuro al cielo che ti caverò tutto il sangue. vittoria Se volete sangue, spargete il mio. (si presenta ad Eugenio) eugenio Andate via di qui, donna pazza, donna senza cervello. vittoria Non sarà mai vero, ch io mi stacchi viva da voi. eugenio Corpo di Bacco,9 andate via, che farò qualche sproposito. (minacciandola colla spada) ridolfo (con arme alla mano, corre in difesa di Vittoria, e si presenta contro Eugenio) Che pretende di fare, padron mio? Che pretende? Crede, per aver quella spada, di atterrir tutto il mondo? Questa povera donna innocente non ha nessuno che la difenda, ma finché avrò sangue, la difenderò io. Anche minacciarla? Dopo tanti strapazzi che le ha fatti, anche minacciarla? Signora, venga con me e non abbia timor di niente. (a Vittoria) vittoria No, caro Ridolfo; se mio marito vuol la mia morte, lasciate che si soddisfaccia. Via, ammazzami cane, assassino, traditore; ammazzami, disgraziato; uomo senza riputazione, senza cuore, senza coscienza. (Eugenio rimette la spada nel fodero senza parlare, mortificato) ridolfo Ah, signor Eugenio, vedo che già è pentito, ed io le domando perdono, se troppo temerariamente ho parlato. V. S. sa se le voglio bene, e sa cosa ho fatto per lei, onde anche questo mio trasporto10 lo prenda per un effetto d amore. Questa povera signora mi fa pietà. possibile che le sue lagrime non inteneriscano il di lei cuore? (ad Eugenio) eugenio (Si asciuga gli occhi, e non parla) ridolfo Osservi, signora Vittoria, osservi il signor Eugenio. (piano a Vittoria) Piange, è intenerito, si pentirà, muterà vita, stia sicura che le vorrà bene. vittoria Lagrime di coccodrillo. Quante volte mi ha promesso di mutar vita! Quante volte colle lagrime agli occhi mi ha incantata! Non gli credo più; è un traditore, non gli credo più. eugenio (freme tra il rossore e la rabbia. Getta il cappello in terra da disperato, e senza parlare va nella bottega interna del caffè) 7 rinculare: indietreggiare. 8 bravando: minacciando, facendo il gra- dasso. 350 9 Corpo di Bacco: esclamazione che espri- me stupore e meraviglia (analoga a perbacco ). 10 trasporto: impeto, forte emozione.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento