L’ambientazione

Carlo Goldoni La bottega del caffè in sintesi Inoltre, volendo rendere l opera «universale (come spiega egli stesso nella premessa dell edizione a stampa, L autore a chi legge), l autore tratteggia vizi e virtù dei protagonisti non più mediante il dialetto, ma attraverso un italiano modellato sul toscano, comprensibile anche a un pubblico non veneziano. L ambientazione La commedia è ambientata in una bottega del caffè, tipico luogo di ritrovo nel Settecento. Qui si riuniscono persone provenienti da tutte le classi sociali per il piacere di incontrarsi e degustare il caffè. Al centro della scena è la piazzetta cittadina su cui si affaccia la bottega del caffè, vera protagonista della commedia. Essa riunisce e accoglie un umanità variegata. Il caffè come simbolo di un epoca Il luogo prescelto da Goldoni per ambientare la commedia è uno dei simboli della civiltà settecentesca. La bottega del caffè è un luogo molto frequentato non solo dagli intellettuali illuministi, che lo eleggono a punto di incontro e di riunione in cui far circolare idee, scambiare opinioni, instaurare relazioni (non a caso il periodico milanese più rappresentativo dell Illuminismo lombardo si chiamerà, di lì a qualche anno, Il Caffè ), ma anche da individui di tutti gli altri ceti sociali e di vario retroterra culturale, accomunati dalla passione per la bevanda. Potendoselo concedere anche i meno abbienti, il caffè è un piccolo lusso che rende tutti uguali, un segno del mondo che cambia: una «moda , come la definisce Ridolfo, un emblema dello spirito e del gusto del tempo. Un punto d osservazione privilegiato Proprio per questa sua prerogativa di attrarre le persone più diverse esattamente come, a ben vedere, fa il teatro con il pubblico , la bottega del caffè viene scelta dall autore non solo quale centro dell azione, ma anche come vera protagonista della commedia: non a caso il titolo rimanda, anziché a un personaggio, a uno spazio scenico (fatto raro nel teatro goldoniano, che si ripeterà con Il campiello, nel 1756, e in pochi altri casi), che funge da microcosmo catalizzatore delle esperienze quotidiane delle persone che lo frequentano. Accogliendo avventori di tutti i tipi, la piazzetta veneziana sulla quale si affaccia il locale è un vero e proprio organismo in cui ogni singolo elemento contribuisce a una resa d insieme: Goldoni ritrae questo spazio con lo sguardo «del poeta che guarda diritto alla realtà e sa introdursi senz altro in un ambiente, cogliendone i piccoli particolari caratteristici (Momigliano). Il luogo favorisce relazioni, offre occasioni d incontro, esprime i caratteri nella loro varietà e originalità: la bottega rappresenta un punto di vista privilegiato su un umanità multiforme e piena di contraddizioni. La trama Proprietario della bottega è l onesto Ridolfo, aiutato dall astuto servitore Trappola. Nella piazzetta si trova anche una bisca, gestita da Pandolfo e frequentata dal finto conte Leandro, due mascalzoni che approfittano del giovane Eugenio, la cui moglie, Vittoria, lo sta cercando. Anche Leandro ha abbandonato la moglie Placida diventando l amante della ballerina Lisaura. Il primo atto Sulla piazzetta veneziana in cui si svolge la commedia si affacciano, oltre alla bottega del caffè, quella di un parrucchiere, a destra, e una bisca, a sinistra. Ridolfo è l onesto e virtuoso gestore della caffetteria, in cui lavora, come garzone, Trappola, servitore furbo e opportunista che, con gran disinvoltura, tratta con i clienti, divertendosi alle loro spalle. Ridolfo ha preso a cuore le sorti di Eugenio, un giovane mercante di stoffe figlio del suo precedente datore di lavoro, che rischia la rovina a causa delle continue perdite al gioco. A dispetto dei buoni insegnamenti di Ridolfo, però, Eugenio non riesce a liberarsi da due truffatori che approfittano della sua debolezza di carattere: il finto conte Leandro, che si chiama in realtà Flaminio (sposato con Placida, egli ha lasciato il proprio lavoro di scrivano per arricchirsi nella bisca e, fingendosi nobile, è divenuto amante della ballerina Lisaura), e Pandolfo, il padrone della bisca. Nel frattempo, nella piazza circolano i pettegolezzi diffusi da Don Marzio, un nobile decaduto di origini napoletane, anch egli avventore della bottega. Vero artista della maldicenza, egli accusa in particolare la ballerina Lisaura, che Leandro ha promesso di 335

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento