Il tesoro della letteratura - volume 2

L epoca e le idee in sintesi I letterati non hanno più riferimenti culturali saldi (la rivoluzione scienti ca mette in crisi tutte le certezze) né grati cazioni sociali. Ricorrono così al concettismo (cioè alla ricerca di immagini astruse e ardite) per mettere in mostra la loro bravura. Misura ed equilibrio sono ormai inutili e si cerca un nuovo rapporto tra l uomo e la natura, ora raffigurata come capricciosa o per no ostile. luogo a suscitare il disorientamento del lettore attraverso accostamenti arditi e artifici di stile e di concetto (arguzie, bisticci, giochi di parole, analogie). Si tratta dunque di una poetica intellettualistica, che non ha interesse a trasmettere idee e sentimenti, ma si compiace di confezionare versi sempre più ricercati e di conseguenza difficili. L immaginario e le conseguenze di un mondo che cambia Tale ricerca di immagini stravaganti e di metafore elaborate i cosiddetti concetti (sorta di enigmi che, una volta risolti, provocano stupore nel lettore), da cui il termine concettismo , che designa questo approccio poetico non va considerata solo come un capriccio o un futile accorgimento letterario, ma riflette una condizione di sradicamento e isolamento sociale della figura del letterato: venendo meno i tradizionali riferimenti e le concrete gratificazioni, il poeta si sforza di mettersi in mostra ostentando in modo cerebrale e artefatto la propria bravura. Su queste scelte estetiche apparentemente frivole agisce inoltre un elemento di crisi sociale e culturale. Mentre la Controriforma impone al pensiero i limiti dell ortodossia, la scienza parla di un cosmo infinito, senza centro e senza gerarchia, in cui l essere umano conquista una libertà vertiginosa, ma smarrisce irrimediabilmente le convinzioni rinascimentali. La reazione alla scoperta di altri mondi può causare ebbrezza, fede nel progresso e nell avvenire, ma anche sgomento, turbamento, rifugio nel misticismo religioso. scelta della carriera ecclesiastica (già praticata in un epoca che pure si può definire laica , quale quella rinascimentale) torna a essere prevalente. La corte rimane un centro culturale importante, ma il ruolo dell intellettuale è ormai subalterno, riflesso di una società in cui la letteratura ha perso importanza. L esercizio della cortigianeria continua a essere necessario e, del resto, congeniale a molti poeti del tempo inclini alla piaggeria, che però, al tempo stesso, lamentano i tradimenti e le calunnie: «Hanno colà tra mille insidie in corte / Tradimento e Calunnio albergo e sede, / dal cui morso crudel trafitta a morte / è l Innocenza e lacera la Fede , scrive ancora Marino. Ma la produzione letteraria è considerata sempre più come accessoria e ornamentale, anche perché i capitali investiti nella promozione artistica sono meno ingenti rispetto al passato. Prevalgono infatti altre esigenze: nel campo religioso c è bisogno di teologi, predicatori ed educatori; in quello civile, le mansioni burocratiche o amministrative sono ormai appannaggio di un personale tecnico dotato di specifiche competenze (dai giuristi ai cancellieri). Persino nell ambito più strettamente culturale, i letterati perdono terreno rispetto ad altre forme di produzione artistica (dalla pittura, all architettura, alla musica). Anche l editoria, dopo gli splendori dell epoca rinascimentale, conosce in Italia un periodo di decadenza. Una prima alternativa: l accademia Nel Seicento continuano a prosperare le accademie. Sebbene sempre più slegate dalla società, esse rappresentano istituzioni rilevanti per dare visibilità e organizzazione agli intellettuali, che vi trovano una legittimazione del proprio lavoro culturale sempre più vacillante nell universo cortigiano. Il numero delle accademie cresce a vista d occhio: in Italia se ne contano circa tremila, sorte nei grandi centri come in città periferiche, anche se molte di queste, prive di programmi e di strutture organizzative, hanno una semplice finalità mondana, riducendosi a punti di incontro conviviali e niente più. Una seconda alternativa: la Chiesa Molto importante, nella società secentesca, è anche il ruolo della Chiesa, come abbiamo evidenziato a proposito della sua attività di controllo sulla produzione intellettuale. Il suo impegno non si risolve però soltanto in questa pur fondamentale opera di censura; essa conferma anche, e anzi accentua, la propria funzione di produttrice di cultura. Non sorprende, in questo senso, che nel corso del secolo aumenti il numero degli intellettuali ecclesiastici, molti dei quali impiegati nell insegnamento e nell attività politico-culturale svolta dalla Compagnia di Gesù. 33

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento