Il tesoro della letteratura - volume 2

Carlo Goldoni todero Sposatevi. (a Zanetta e Meneghetto) meneghetto Questa è mia moglie. zanetta Questo è mio marito. (forte con spirito, e presto) fortunata Brava, brava. L ha detto ben chiaro. Scena ultima Pellegrino e detti. pellegrino Cosa c è? Cos è questa faccenda? Si fanno strepiti, si sussurra? Mi meraviglio; sono qua io; sono padrone anch io. (con l aria di voler fare il bravaccio) todero Sciocco! marcolina Volete sapere che strepiti, che sussurri, che cosa c è? Che vostra figlia è sposa. pellegrino Con chi? marcolina Con il signor Meneghetto. pellegrino Non ve l avevo detto, che sarebbe andato tutto bene? marcolina Signor sì, è andato tutto bene; ma non per voi, non per la vostra iniziativa. Cambiate sistema, signor Pellegrino; giacché il signor suocero ha mandato via di casa il signor Desiderio, pregatelo che vi faccia agire, che vi metta alla prova, che si avvalga di voi. In quel che non sapete, il signor Meneghetto vi assisterà. Io pregherò il signor suocero di scusarmi, di concedermi un poco di carità, di non esser con me così aspro, di non esser in casa così suscettibile. Ringraziamo il cielo di tutto, e ringraziamo di cuore chi8 ci ha sopportato con tanta bontà; pregandoli che, avendo osservato che brutto carattere è l indiscreto, è il brontolone, non voglia che ci siano contro di me né indiscreti, né brontoloni. 8 chi: gli spettatori. Dentro il TESTO Correggere i costumi con l ironia I contenuti tematici «Non vi è niente di più fastidioso, di più molesto alla Società, di un uomo che brontola sempre; cioè che trova a dire su tutto, che non è mai contento di niente, che tratta con asprezza, che parla con arroganza e si fa odiare da tutti. Todero in questa commedia non è brontolon solamente, ma avaro e superbo [ ]. Tutta la morale di questa Commedia consiste nell esposizione di un carattere odioso, affinché se ne correggano quelli che si trovano, per loro disgrazia, da questa malattia attaccati : così spiega Goldoni nell introduzione (L autore a chi legge) che, nell edizione a stampa, precede la commedia. Tutti i difetti di Todero contribuiscono in effetti a renderlo ridicolo e odioso agli occhi degli spettatori. In queste scene finali, pur dovendo accettare il fatto compiuto (l impossibilità* di far sposare la nipote Zanetta con Nicoletto), egli cerca ancora di imporsi come vincitore (Tasè là, siora: tocca a mi a dirghelo, r. 54), mettendo così in evidenza il contrasto tra la sua meschinità (co son contento mi, basta, rr. 34-35), che fino all ultimo non gli permette di avere altri interessi se non il proprio guadagno (No m aveu ditto che la torrè senza dota?, r. 29), e la dignità e nobiltà d animo del giovane Meneghetto, il quale dimostra disinteresse per il denaro (Sior sì, senza dota, r. 30). 329

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento