Il tesoro della letteratura - volume 2

Il Settecento 65 70 75 80 85 90 Perché una pena sia giusta non deve avere che quei soli gradi d intensione che bastano a rimuovere gli uomini dai delitti;38 ora non vi è alcuno che, riflettendovi, scieglier possa la totale e perpetua perdita della propria libertà per quanto avvantaggioso possa essere un delitto: dunque l intensione della pena di schiavitù perpetua39 sostituita alla pena di morte ha ciò che basta per rimuovere qualunque animo determinato;40 aggiungo che ha di più:41 moltissimi risguardano la morte42 con viso tranquillo e fermo, chi per fanatismo, chi per vanità, che quasi sempre accompagna l uomo al di là dalla tomba, chi per un ultimo e disperato tentativo o di non vivere o di sortir di miseria;43 ma né il fanatismo né la vanità stanno44 fra i ceppi o le catene, sotto il bastone, sotto il giogo, in una gabbia di ferro, e il disperato non finisce i suoi mali, ma gli45 comincia. L animo nostro resiste più alla violenza ed agli estremi ma passeggieri dolori che al tempo ed all incessante noia;46 perché egli può per dir così condensar tutto se stesso per un momento per respinger i primi,47 ma la vigorosa di lui elasticità non basta a resistere alla lunga e ripetuta azione dei secondi.48 Colla pena di morte ogni esempio che si dà alla nazione suppone49 un delitto; nella pena di schiavitù perpetua un sol delitto dà moltissimi e durevoli esempi, e se egli50 è importante che gli uomini veggano spesso il poter delle leggi, le pene di morte non debbono essere molto distanti fra di loro: dunque suppongono la frequenza dei delitti, dunque perché questo supplicio sia utile bisogna che non faccia su gli uomini tutta l impressione che far dovrebbe, cioè che sia utile e non utile nel medesimo tempo. Chi dicesse che la schiavitù perpetua è dolorosa quanto la morte, e perciò egualmente crudele, io risponderò che sommando tutti i momenti infelici della schiavitù lo sarà forse anche di più, ma questi sono stesi sopra tutta la vita, e quella esercita tutta la sua forza in un momento; ed è questo il vantaggio della pena di schiavitù, che spaventa più chi la vede che chi la soffre; perché il primo considera tutta la somma dei momenti infelici, ed il secondo è dall infelicità del momento presente distratto dalla futura. Tutti i mali s ingrandiscono nell immaginazione, e chi soffre trova delle risorse e delle consolazioni non conosciute e non credute dagli spettatori, che sostituiscono la propria sensibilità all animo incallito dell infelice. [ ] 38 Perché una pena dai delitti: affinché 43 sortir di miseria: uscire da una con- una pena sia giusta (ed efficace), essa non deve superare quel grado di intensità (intensione) che basti a distogliere (rimuovere) i cittadini dal commettere i crimini. 39 schiavitù perpetua: ergastolo o lavori forzati. 40 determinato: disposto a delinquere. 41 ha di più: è più efficace. 42 risguardano la morte: guardano alla morte. dizione di povertà (proprio attraverso la morte). 44 stanno: allignano, vivono. 45 gli: li (pronome in funzione di complemento oggetto). 46 L animo nostro noia: coloro che non esitano ad affrontare la morte, ritenendola una sofferenza passeggera e per di più capace di liberarli dalla miseria della loro esistenza, sono trattenuti dal commette- re delitti dalla prospettiva dell incessante noia di una vita in carcere molto più che dalla paura della pena capitale. 47 i primi: i dolori violenti ma passeggeri (come quelli di un esecuzione capitale). 48 dei secondi: il tempo prolungato e la noia della prigione a vita. 49 suppone: presuppone. 50 egli: pleonastico. Analisi ATTIVA Il dibattito sulla pena di morte 284 I contenuti tematici In queste pagine viene sviluppata un autorevole ed efficace critica alla pena di morte, di cui si auspica esplicitamente l abolizione. Idee contrarie alla pena capitale erano state manifestate fin dal Medioevo in circoscritti ambiti teologici e filosofici, ma le posizioni abolizioniste avevano sempre avuto scarsa risonanza. Gli stessi ispiratori del pensiero di Beccaria, pur lamentando l arretratezza degli ordinamenti penali loro contemporanei, non avevano mostrato una particolare ostilità nei confronti della pena capitale: nel-

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento