Il tesoro della letteratura - volume 2

La poesia del Settecento 470 475 480 485 490 495 500 la promessa, il dover, l onor, la fama alle sponde d Italia oggi mi chiama. La mia lunga dimora purtroppo degli dei mosse lo sdegno. didone E così fin ad ora, perfido, mi celasti il tuo disegno? enea Fu pietà. didone Che pietà? Mendace il labbro fedeltà mi giurava e intanto il cor pensava come lunge da me volgere il piede! A chi, misera me! darò più fede? Vil rifiuto dell onde io l accolgo dal lido; io lo ristoro dalle ingiurie del mar; le navi e l armi già disperse io gli rendo; e gli do loco nel mio cor, nel mio regno; e questo è poco. Di cento re per lui, ricusando l amor, gli sdegni irrito; ecco poi la mercede. A chi, misera me! darò più fede? enea Finch io viva, o Didone, dolce memoria al mio pensier sarai; né partirei giammai, se per voler de numi io non dovessi consacrare il mio affanno all impero latino. didone Veramente non hanno altra cura gli dei che il tuo destino. enea Io resterò, se vuoi che si renda spergiuro un infelice. didone No; sarei debitrice dell impero del mondo a figli tuoi. Va pur: siegui il tuo fato; cerca d Italia il regno; all onde, ai venti confida pur la speme tua; ma senti. 468 alle sponde d Italia oggi mi chiama: mi impone di partire per le coste (sponde) d Italia. 469 dimora: la sosta di Enea a Cartagine. 470 degli dei sdegno: fece adirare gli dèi. 472 il tuo disegno: il tuo progetto (quello di partire e, di conseguenza, abbandonare Didone). 473 Mendace: bugiardo. 476 come il piede!: come allontanarsi da me. 477 fede: fiducia. 478 Vil dell onde: Enea era giunto a Cartagine in seguito a un naufragio. 479-480 lo ristoro del mar: lo risollevo dai danni della tempesta. 481 loco: ospitalità. 482 e questo è poco: e ciò non è ancora tutto. 483-484 Di cento irrito: rifiutando per lui l amore di moltissimi re (cento è un iperbole per indicare una vasta moltitudine), ne suscito l ira. 485 mercede: ricompensa, ringraziamento. 488 memoria: ricordo. 490 numi: dèi. 491-492 consacrare latino: dedicare la mia fatica alla fondazione dell impero romano. 495-496 se vuoi un infelice: se desideri che un infelice venga meno al giuramento fatto (si renda spergiuro). 497-498 sarei debitrice a figli tuoi: sarei colpevole di aver sottratto ai tuoi discendenti l impero che spetta loro. 499 siegui: segui. 500-501 all onde speme tua: affida la tua speranza (speme, latinismo) ai venti e alle onde. 251

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento