Il tesoro della letteratura - volume 2

L epoca e le idee una moda che contagerà buona parte della letteratu ra europea ottocentesca. La Francia e il romanzo filosofico illuminista Il romanzo riscuote grande successo anche nel resto d Europa. In Francia, dove è maggiore il peso della cul tura illuministica, il genere acquista spesso una valen za filosofica: è il caso delle Lettere persiane (1721) di Montesquieu, in cui l esperienza epistolare è arricchita da una forte componente satirica; o di Jacques il fatalista (edito postumo nel 1796) di Denis Diderot, viaggio paradossale nella società francese dipinta attraverso una galleria umana di tipi e personaggi diversi. I modelli più importanti di racconto filosofico sono quelli di Voltaire e di JeanJacques Rousseau. Il pri mo è autore di Candido (1759), nel quale, attraverso la figura del protagonista, sviluppa una sarcastica critica dell ottimismo presente in alcune correnti fi losofiche del tempo, e in particolare nella concezione del filosofo tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz (16461716), secondo cui l umanità vive nel «migliore dei mondi possibili . Il racconto è quindi un pretesto per esprimere e valorizzare una tesi, come avviene nei pamphlet polemici e satirici in voga tra i pensato ri illuministi, ma lo stile brillante e vivace lo differen zia da una semplice riflessione saggistica, rendendo la lettura accattivante e piacevole. Anche Rousseau riesce a collocare la propria scrit tura a metà tra il saggio e la narrazione, soprattutto in due opere: nell Emilio o dell educazione (1762), in cui si descrive l educazione «negativa del fanciullo Emi lio, tesa a prevenire i vizi della cultura e delle forme sociali tradizionali lasciando che il protagonista, iso lato dagli altri, sviluppi le proprie «facoltà naturali ; e nelle Confessioni (17811788), in cui il racconto au tobiografico di un esistenza sofferta si intreccia con l analisi dei momenti cruciali del percorso filosofico e politico dell autore. Il rinnovamento del romanzo epistolare in Francia e in Germania A Rousseau spetta anche il merito di aver rinnovato la tradizione del romanzo epistolare: un aspetto, questo, che egli condivide con un altro grande protagonista della letteratura di fine Settecento, il tedesco Johann Wolfgang von Goethe (17491832). Con Giulia o la nuova Eloisa (1761) di Rousseau e I dolori del giovane Werther (1774) di Goethe assistiamo infatti, attraverso la confessione epistolare, a uno spostamento della fo calizzazione narrativa sul protagonista, che anticipa l individualismo proprio del sentire romantico. Il Bildungsroman Lo stesso Goethe elabora, con Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister (1796), un nuovo archetipo narrativo, definito dalla critica tedesca Bildungsroman ( romanzo di formazione ), in cui l evoluzione del pro tagonista si configura come una maturazione che av viene attraverso il rapporto dialettico e costruttivo con la realtà. La concezione della personalità intesa come fenomeno in divenire influenzerà ampiamente la pro duzione narrativa dall Ottocento fino ai giorni nostri. Il romanzo libertino Va infine ricordato il filone costituito dal romanzo libertino, i cui autori portano alle estreme conseguen ze la rivendicazione della libertà individuale. In cam po musicale, questo atteggiamento trova una sintesi perfetta nel melodramma Don Giovanni (1787) di Mo zart, che consegna alle scene il prototipo del sedut tore impenitente, un peccatore privo di ogni morale vincolante e capace di sfidare anche la morte. In letteratura, la ricerca del piacere e di una felici tà libera da ogni freno etico o legale è al centro del romanzo Le relazioni pericolose, pubblicato nel 1782 dal francese PierreAmbroiseFran ois Choderlos de Laclos (17411803). Si tratta di un romanzo epistolare in cui un visconte e una marchesa architettano una serie di perversioni e inganni, perpetrati per lo più ai danni di fanciulle dall anima pura e virtuosa. I due vanno incontro a una triste fine, che rappresenta il prezzo da pagare per aver sfidato le convenzioni so ciali e le leggi morali. Concepisce la sua stessa vita come un romanzo il più famoso tra i libertini: il marchese de Sade (Dona tienAlphonseFran ois de Sade, 17401814), autore di una produzione narrativa sterminata, sebbene meno nota della sua stessa esistenza avventurosa, dedita allo scandalo e alla provocazione. Tra le sue opere più celebri: Le 120 giornate di Sodoma (1785); Justine o le disavventure della virtù (1791). Valmont seduce la sua vittima, illustrazione per le Relazioni pericolose di Laclos, 1929 (particolare). Collezione privata. 229

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento