5 - Una nuova sensibilità poetica: il Neoclassicismo

L epoca e le idee in sintesi 5 Una nuova sensibilità poetica: il Neoclassicismo Il pensiero filosofico dell epoca influenza profondamente anche la letteratura e le arti figurative. L approccio razionalistico proprio dell Illuminismo si traduce, in ambito estetico, nella ricerca di equilibrio e di misura. In opposizione a quello che viene considerato il cattivo gusto secentesco, artisti e filosofi esaltano ora l armonia compositiva e il recupero di una maggiore compostezza, da raggiungere grazie a un linguaggio più lineare e privo di inutili virtuosismi. L esempio più compiuto di questa concezione viene individuato nell arte classica, considerata dalla cultura settecentesca come un modello di espressione e comunicazione chiaro e disciplinato. All inizio del secolo nasce in Italia il movimento letterario dell Arcadia, che prende a modello la poesia greca e latina. In seguito alla scoperta dei resti di Ercolano e di Pompei si diffonde in Europa l interesse per la civiltà romana, vero e proprio ideale di bellezza. Una tendenza che dilaga dall Italia all Europa In Italia la tradizione classicistica è preponderante già all inizio del Settecento, anche grazie all esperienza di un movimento letterario, l Arcadia, che nel suo programma si richiama esplicitamente alla grazia e alla calcolata semplicità della poesia greca e latina, in polemica opposizione con il disordine proprio dell estetica barocca. Questa tendenza si estende anche al resto d Europa, soprattutto dopo che gli scavi archeologici a Ercolano (1738-1756) e a Pompei (1763) riportano alla luce le rovine dell età imperiale romana, accrescendo il fascino di una civiltà idealizzata come inarrivabile esempio di bellezza. Il gusto classico influenza la sensibilità artistica. Le opere dell antichità vengono raccolte nei primi musei e ispirano l arte contemporanea: Giovanni Battista Piranesi dipinge le rovine di Roma e i templi di Paestum. L arte classica esprime anche gli ideali della borghesia e viene rivisitata per celebrare la Rivoluzione francese e l Impero di Napoleone Bonaparte. La modernità dell antico Il gusto classico diventa, nella seconda metà del secolo, l indirizzo dominante della sensibilità estetica. Le opere d arte antiche vengono studiate dagli archeologi, raccolte nei primi musei allestiti per ospitarle e renderle visibili al pubblico, vendute, collezionate e copiate in disegni e incisioni da grandi artisti, come l italiano Giovanni Battista Piranesi (1720-1788), che con le sue vedute delle rovine di Roma e dei templi di Paestum contribuisce a far conoscere in tutta Europa la forza tecnica e artistica dell antichità. La borghesia emergente trova nell arte classica la chiave per esprimere i suoi ideali; l iconografia politica si appropria dei suoi canoni, utilizzandoli per la celebrazione di esperienze diverse: dalla Rivoluzione francese, con la rivisitazione di personaggi e miti della Roma repubblicana (si pensi ai dipinti di Jacques-Louis David, 1748-1825), all Impero fondato dal nuovo Cesare, Napoleone Bonaparte, la cui persona è trasfigurata in un immagine di epica grandezza e di gusto classicista. Johann Joachim Winckelmann è il più importante teorico del Neoclassicismo. Egli vede nell arte classica, specialmente in quella greca, l ideale della bellezza e dell armonia. Tale concezione coinvolge anche i valori morali: la vera arte sa dominare gli impulsi e sfuggire alle incoerenze del sentimento. Come nelle opere di Fidia (V sec. a.C.), l emotività deve placarsi sotto il controllo della razionalità. La bellezza nell armonia L entusiasmo per l antico è sostenuto da una precisa concezione della bellezza, nella cui divulgazione svolge un ruolo fondamentale l archeologo tedesco Johann Joachim Winckelmann (1717-1768), principale teorico del Neoclassicismo, come viene definita la tendenza culturale dominante in Europa dalla metà del Settecento ai primi dell Ottocento. Secondo Winckelmann, l arte classica in particolare quella greca è un modello supremo di bellezza ideale, fissata in una forma assoluta ed eterna. Egli non si riferisce alla bellezza che si trova in natura, dal momento che questa presenta anche il brutto, il difettoso, l imperfetto, l eccessivo. L artista ha la possibilità di scegliere quello che vuole rappresentare, e attraverso la selezione delle parti può costruire un tutto perfetto e armonico. Tale concezione non si risolve nella componente estetica, pur importante: la formula usata da Winckelmann per esprimere il suo ideale di bellezza «una nobile semplicità e una quieta grandezza rimanda anche a un insieme di valori etici, affermando la necessità di dominare gli impulsi ed evitare le contraddizioni del sentimento. L arte più autentica è quella capace di riprodurre una perfetta fusione di passione e compostezza. Come accade nelle opere di Fidia (il celebre scultore e architetto ateniese vissuto nel V secolo a.C., esponente più alto e nobile dell arte classica), anche la drammaticità e il dolore devono decantare e acquietarsi grazie all autocontrollo razionale e al dominio sull emotività. 219

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento