Finestra sul contemporaneo - Leopardi & Anna Maria Ortese,

Leopardi & Anna Maria Ortese Tra realtà e immaginazione: due scrittori favolosi Un secolo leopardiano In quali forme si manifesta l incidenza di Leopardi nella cultura novecentesca sia nel campo della poesia, della narrativa, della saggistica, e delle arti in generale, sia nel campo delle idee (filosofiche, politiche, estetiche) che hanno attraversato il secolo breve ? molto difficile rispondere a questa domanda, dal momento che la presenza del poeta di Recanati nel pensiero e nell opera dei letterati italiani del Novecento è pressoché costante, a partire dall Ermetismo: i poeti legati a questa corrente rileggono i suoi testi in opposizione all oratoria di Carducci, all eloquenza di d Annunzio, all ingenuità infantile di Pascoli, ai toni dimessi dei Crepuscolari o a quelli roboanti dei Futuristi. La parola di Leopardi diventa il segno misterioso, puro e «innocente (l aggettivo è di Ungaretti) per mettere a fuoco un impegno autentico, etico ed esistenziale, nella ricerca della verità della condizione umana. Nel secondo dopoguerra, il mito di Leopardi si rinnova senza perdere forza di suggestione: i suoi versi risuonano nelle poesie o nelle proposte critiche di quanti colgono in lui il modello di una poetica eroica, anti-idillica, capace di trasformare la scrittura in esperienza tutt altro che autoreferenziale o consolatoria, ma al contrario vitale e utile nella vita come sprone alla partecipazione e alla responsabilità individuale nel proprio tempo. La sua visione del mondo riecheggia in molti autori: tra questi una scrittrice formidabile, Anna Maria Ortese, che considera Leopardi il «poeta più amato e che apprende da lui la concezione filosofica del male, la presenza del dolore nel cosmo, il senso autentico dell esistenza, il rifiuto dell antropocentrismo e del mito del progresso. Una fratellanza spirituale Il legame che unisce la Ortese a Leopardi (il poeta che scrisse «intese e sofferse tutte le nostre disperazioni ) è diventato di recente noto anche a un pubblico di non 1008 specialisti: come abbiamo visto nelle pagine precedenti, è sua la definizione del Recanatese come «giovane favoloso che dà il titolo al fortunato film biografico di Mario Martone. Si tratta di un intimità e di una consuetudine di rapporti che la scrittrice riversa nel suo inquieto canone letterario sin dalla prima giovinezza, quando i versi del poeta la accompagnano nei vagabondaggi della sua vita zingaresca. L esistenza e l attività letteraria della Ortese sono, in effetti, un caso singolare nella cultura italiana del Novecento: autodidatta, quasi senza fissa dimora, la scrittrice ha sempre vissuto in una condizione di irraggiungibile isolamento, estranea e anzi invisa ai salotti e agli apparti culturali, assillata quasi da un demone della fuga che l ha portata a vivere in modo randagio. Ma anche la sua fisionomia di letterata e la sua visione ideologica del mondo sono all insegna dell anticonformismo: poetessa, giornalista, autrice di racconti e romanzi dal genere difficilmente etichettabile, la Ortese ha sempre rifiutato di integrarsi all interno degli schemi politici dominanti nell Italia del dopoguerra, mostrando con piglio polemico le ingiustizie e le ipocrisie della civiltà contemporanea. L esistenza solitaria di una grande scrittrice Anna Maria Ortese nasce a Roma nel 1914, ma il lavoro del padre un impiegato della Prefettura, siciliano di origine catalana, soggetto a continui trasferimenti la porta a peregrinare tra la Puglia, la Basilicata, perfino la Libia prima di trasferirsi per qualche tempo a Napoli, città destinata a diventare il suo luogo dell anima . Dopo aver esordito nel 1933 sulla rivista La Fiera letteraria con una poesia dedicata al fratello marinaio, morto in circostanze misteriose al largo dell isola caraibica di Martinica, nel 1937 pubblica il primo libro, una raccolta di racconti dal titolo Angelici dolori, testi già caratterizzati da quella vena visionaria e magica che sarà la cifra distintiva della sua scrittura.

Il tesoro della letteratura - volume 2
Il tesoro della letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento