Le religioni

LE GRANDI RELIGIONI

Le due religioni più diffuse nel mondo, in tutti i continenti, sono quella cristiana e quella islamica. Il Cristianesimo conta oltre 2 miliardi di credenti: oltre la metà sono cattolici, i restanti risultano divisi tra ortodossi, che si separarono dai cattolici con lo scisma della Chiesa d’Oriente nell’XI secolo, e protestanti, che affermarono la propria autonomia dalla Chiesa di Roma con la Riforma luterana del XVI secolo. La religione musulmana o Islam ha circa 1,6 miliardi di fedeli, divisi tra sunniti, che costituiscono quasi il 90% del totale, e sciiti, presenti soprattutto in Iran, differenziatisi a partire dalla disputa sui criteri di successione a Maometto nella guida della comunità musulmana (VI secolo).

In aree più circoscritte sono diffusi l’Induismo, che conta circa un miliardo di fedeli, le fedi tradizionali cinesi come il Confucianesimo e il Taoismo, il Buddismo, con oltre 400 milioni di credenti e, in Giappone, lo Shintoismo. Concentrato in Israele ma diffuso in molte comunità religiose in Nord America ed Europa è l’Ebraismo, soggetto nella sua remota storia a varie dispersioni (diaspore) e nel Novecento alla terribile persecuzione nazista. I copti sono una piccola, antica minoranza cristiana presente in Etiopia e in Egitto. Come sospese al di fuori del tempo storico sono invece le religioni animiste, diffuse in Africa, nelle Americhe, in Asia e in Oceania, espressione del rapporto originario tra l’uomo e le forze della natura. Le religioni nel mondo, tuttavia, sono molte di più, in un quadro complicato anche dalla nascita di nuove fedi o sette, talora sincretistiche, cioè basate sulla fusione di elementi spirituali tratti da religioni diverse. Inoltre si sta registrando un movimento di espansione dell’Islam e del Buddismo anche in Occidente, in parte sotto la spinta delle immigrazioni e dei nuovi contatti culturali.

Religioni tra fondamentalismo e dialogo

Un fenomeno che in certa misura attraversa tutto il mondo religioso è quello del fondamentalismo, che coinvolge oggi con particolare intensità e ampiezza il mondo islamico senza però risparmiare le altre grandi religioni, dal Protestantesimo, soprattutto quello statunitense, al Cattolicesimo, all’Ebraismo. Potrebbe essere definito come la convinzione di possedere una verità religiosa assoluta, fissata una volta per tutte nei libri sacri che contengono la rivelazione, come il Corano e la Bibbia, testi da interpretare alla lettera, senza possibilità di evoluzioni. Al fondamentalismo si lega l’integralismo, che è la pretesa conseguente di regolare tutti gli aspetti della vita politica e sociale sulla base della rigida applicazione della legge religiosa. Il fondamentalismo può essere considerato una forma estrema di tradizionalismo, risolutamente avversa al dialogo interconfessionale o interreligioso così come a quello tra credenti e non credenti. Gli si oppongono – in tutte le religioni – i sostenitori del dialogo e del confronto, in nome del rispetto e del riconoscimento di una comune ricerca spirituale. All’interno del Cristianesimo è attivo un movimento detto ecumenico che tenta, tra molte difficoltà, di superare o attenuare le barriere dottrinali tra le diverse Chiese.

I conflitti religiosi

Le religioni continuano a essere motivo di conflitto, anche se in combinazione con contrasti etnici, nazionalistici e motivazioni politiche ed economiche difficilmente distinguibili tra loro. Cattolici, ortodossi e musulmani si contrappongono nei Balcani; ebrei, musulmani e cristiani in Israele e Medio Oriente; cristiani, musulmani e animisti in Africa; induisti e musulmani nella regione indiana, buddisti e musulmani nel Sud-est Asiatico. Particolarmente acceso, nel mondo globale, è il confronto tra mondo occidentale e Islam, con esiti anche terroristici e di guerra. Il conflitto assume forme religiose ma ha portata più vasta, e si spiega almeno in parte come effetto delle enormi disparità economiche e culturali esistenti tra i diversi Paesi del mondo.