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L’eredità coloniale europea

Quasi tutti i Paesi africani hanno subito periodi più o meno lunghi di colonizzazione da parte delle maggiori potenze europee. Nonostante tutti gli Stati africani abbiano ormai ottenuto l’indipendenza, l’eredità coloniale europea è ancora evidente nell’architettura di molte città del continente, nella cultura e nello stile di vita.

1 La Medina, il centro storico di Marrakech, è una delle zone più celebri della città: con le sue viuzze tortuose, i mercati tradizionali e le attività artigianali come i famosi laboratori dei tintori, sembra essere il modello di un’antica città araba.

Ma appena a ovest della Medina si aprono gli spazi ariosi della Ville Nouvelle, la “città nuova” edificata dopo che il Marocco divenne colonia francese nel 1912.

Gli ampi viali sono fiancheggiati da ville costruite tra gli anni Venti e Trenta in stile art decò (nella foto). Qui si trovano anche raffinati ristoranti e tipici caffè in stile parigino.

2 Quando nel 1890 l’Eritrea fu occupata dall’Italia, i coloni che vi si trasferirono fecero di tutto per trasformare la capitale Asmara nella “piccola Roma dell’Africa”. L’influenza italiana è evidente ancora oggi: nel centro storico ci sono ancora negozi sormontati da insegne con scritte in italiano e i bar storici hanno nomi come Odeon, Roma o Capri.

Il Cinema Impero (nella foto), progettato dall’architetto italiano Mauro Messina nel 1937, è rimasto esattamente come allora ed è ancora attivo.

Uno degli edifici più famosi dalla capitale, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 2017 per il suo valore architettonico, è la stazione di servizio Fiat Tagliero, edificata in stile modernista nel 1938.

3 La Namibia fu colonia tedesca dal 1890 al 1915. Per quanto il periodo coloniale sia stato breve, le influenze tedesche sono evidenti nella capitale Windhoek, dove è possibile ammirare la celebre chiesa luterana in stile gotico di Christuskirche (nella foto).

Il Parlamento, costruito nel 1913, si chiama Titenpalast, “palazzo dell’inchiostro” in tedesco: il nome deriva dal fatto che all’epoca l’edificio ospitava gli uffici amministrativi della colonia. È tipicamente tedesca anche la bevanda nazionale della Namibia: la birra, rigorosamente in stile lager, considerata la migliore dell’Africa.

4 Alla fine dell’Ottocento, quando gli inglesi partivano in nave dai porti di Londra o Southampton per raggiungere la lontana colonia britannica di Città del Capo, in Sudafrica, trovavano ad accoglierli una vista familiare: il celebre , il porto della città (nella foto), fiancheggiato da edifici in tipico stile anglosassone. Fu chiamato così in onore della regina Vittoria e di suo figlio, il principe Alfredo, che visitò la città nel 1860.

Ad alta quota - volume 3
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