Ad alta quota - volume 1

Complesso industriale a Groninga, nei Paesi Bassi. L INDUSTRIA DIFFUSA E DIVERSIFICATA In Europa il settore secondario è infatti diffuso e radicato; è inoltre molto diversificato, comprendendo ogni genere di produzione industriale. Sono presenti industrie di base (l Europa ha il primato mondiale nell industria chimica); industrie di trasformazione (quella automobilistica, per esempio, è molto importante); settori di punta dell industria avanzata, da cui dipende in buona parte la forza economica europea sul mercato mondiale. In Europa hanno sede molte imprese multinazionali, cioè grandi società che svolgono la loro attività in più Paesi, mantenendo in quello di origine solo alcune fasi di produzione (talvolta solo il controllo e l amministrazione). Nestlé, per esempio, leader mondiale nel settore alimentare, ha la sua base strategica in Svizzera ma conta sedi in molti Paesi del mondo. La forza industriale europea non è però data solo da questi giganti dell economia: fondamentale è il peso economico di una radicata struttura di piccole (meno di 50 dipendenti) e medie imprese (meno di 250 dipendenti), che vanno all estero solo con le loro esportazioni. GLI STABILIMENTI SI CONCENTRANO NELLE REGIONI INDUSTRIALI Osservando la carta puoi notare alcune importanti caratteristiche dell industrializzazione europea: per esempio che le industrie sono concentrate in alcune aree o regioni industriali, nelle quali si trovano stabilimenti di vario genere. L asse industriale occidentale ha il suo fulcro nelle aree che ospitavano un tempo i grandi giacimenti carboniferi, importante materia prima per la produzione industriale: il Regno Unito, il Belgio e soprat- tutto la regione della Ruhr, in Germania. Oggi le miniere europee sono meno sfruttate, ma in queste aree si trovano ancora i maggiori stabilimenti siderurgici per la produzione di acciaio. Molto industrializzate sono anche la vasta regione intorno al delta del Reno, da Anversa (in Belgio) a Groninga (nei Paesi Bassi), l agglomerato di Parigi, la Lorena francese, l Italia Centro-Settentrionale (in particolare la Pianura Padana). la parte d Europa dove, non a caso, si concentrano i maggiori porti, le grandi città, le più importanti vie di comunicazione. Altre aree di insediamento industriale sono la Svezia Meridionale, la Danimarca, Amburgo e la Sassonia (in Germania), la Slesia (in Polonia) e la Boemia (nella Repubblica Ceca). Un terzo asse industriale comprende a est i poli di San Pietroburgo e Mosca (in Russia) e il bacino carbonifero del Donbass, in Ucraina. NELL INDUSTRIA LAVORANO SEMPRE MENO PERSONE Come abbiamo detto, oggi il settore secondario in Europa non coinvolge più la maggior parte della popolazione attiva, né produce la quota maggiore della ricchezza, come accadeva un tempo: in un certo senso, ha passato al settore terziario il testimone che aveva ricevuto a sua volta dall agricoltura. Le capacità produttive via via crescenti, accumulate grazie alla tecnologia e alle macchine (computer compresi), fanno sì che a gestire i processi produttivi bastino ormai sempre meno persone. Non tutta l industria è però altamente tecnologizzata o addirittura robotizzata: alcuni settori, come quello tessile, quello alimentare e quello dell edilizia, continuano a impiegare una manodopera numerosa. L economia 197

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L’Italia e l’Europa