ZOOM - Venezia e la sua laguna

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Venezia e la sua laguna

Il litorale dell’Alto Adriatico è punteggiato da lagune, pezzi di mare “catturato” e richiuso da barriere di terra che si sono formate per i depositi alluvionali trasportati dai corsi dell’Adige, del Brenta, del Sile, del Piave, del Tagliamento. L’azione di trasporto dei sedimenti fluviali sui fondali continua e col tempo le lagune tendono a interrarsi. Anche l’uomo contribuisce a dare forma al paesaggio delle lagune, deviando e incanalando corsi d’acqua, scavando fondali, erigendo barriere di protezione dalle maree. La laguna più grande è quella di Venezia, chiusa dal mare da una lunga striscia di terra di circa 50 km, interrotta da sole tre “bocche di porto”: Lido, Malamocco e Chioggia. Nella Laguna vi sono una quarantina di isolotti: su alcuni di questi sorge Venezia, mentre su altri si trovano centri minori, come Murano, Burano e Torcello. Alcuni settori del bacino, per un’area totale di 90 km2, sono dedicati all’itticoltura, con allevamenti di anguille, branzini, orate. Ogni attività lagunare deve confrontarsi con il ritmo della marea che, due volte al giorno, fa salire e scendere il livello dell’acqua per circa 70 cm; la bassa marea rende più visibili le barene, terreni dove facilmente nidificano molti uccelli limicoli. Questo singolare ambiente naturale convive da secoli con la presenza di una città altrettanto singolare come Venezia. Fondata nel V secolo da popolazione in fuga dalle orde barbariche che infestavano la terraferma, Venezia ebbe da subito una spiccata vocazione mercantile che nel giro di qualche secolo la portò a costituirsi in una potente Repubblica Marinara. Arricchitasi grazie agli scambi con l’Oriente, raggiunse tra Cinque e Settecento il suo apice economico e si abbellì di splendide opere artistiche e architettoniche, quello stesso ricchissimo patrimonio che fa della “città sull’acqua” una meta turistica unica al mondo.

Ad alta quota - volume 1
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