LA DISPOSIZIONE DEI CONTINENTI DIPENDE DALLA deriva dei continenti
La disposizione dei continenti che possiamo osservare oggi su un planisfero o attraverso le immagini satellitari è il risultato di un processo iniziato centinaia di milioni di anni fa, chiamato deriva dei continenti e dovuto alla struttura interna del nostro pianeta (Atlante, p. 28): la parte più esterna della Terra, formata dalla crosta terrestre e dallo strato superiore, rigido, del mantello, è infatti suddivisa in enormi placche, o zolle, che “galleggiano” su uno strato sottostante del mantello che si comporta come un fluido. I movimenti e l’attività di questo strato fanno sì che le placche si spostino, si allontanino e si avvicinino incessantemente, modificando la disposizione delle terre emerse e, come vedremo, determinando la formazione dei rilievi. La teoria che spiega queste dinamiche è la tettonica delle placche (dal greco tekton = costruttore) o delle zolle.
Secondo gli studiosi, circa 250 milioni di anni fa esisteva un solo grandissimo continente, chiamato Pangea, circondato da un oceano detto Panthalassa (disegno A).
Gradualmente, in qualche decina di milioni di anni, il movimento delle placche produsse un primo sistema di fratture, separando una massa continentale a nord, detta Laurasia (che comprendeva l’America del Nord e l’Eurasia), e una massa continentale a sud, detta Gondwana (America del Sud, Africa, Antartide, Australia e India), divise da un braccio di mare chiamato Tetide (disegno B).
Dopo altre decine di milioni di anni (all’incirca 130 milioni di anni fa), America del Nord ed Eurasia cominciarono a differenziarsi, mentre America del Sud, Africa e Antartide erano ormai completamente staccate (disegno C).
Da allora l’incessante movimento delle masse continentali ha portato alla forma e alla disposizione dei continenti attuali: ha staccato nettamente l’America del Nord dall’Eurasia, saldandola all’America del Sud, ha separato l’Australia dall’Antartide e ha portato l’India a contatto con l’Asia. Europa e Asia hanno invece continuato a restare unite (disegno D).