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Giacomo Balla

Ragazza che corre sul balcone

Che cosa sappiamo?

Ragazza che corre sul balcone è una delle opere più famose del pittore futurista Giacomo Balla. La vicenda “raccontata” dal dipinto, come indica il titolo, è molto semplice: una fanciulla corre velocemente su un balcone di cui intravediamo la struttura a ringhiera.

Che cosa vediamo?

Se il soggetto è molto semplice, a colpirci è il modo in cui è trattato: per rendere efficacemente il movimento, Balla lo scompone istante per istante lungo un asse orizzontale, a cui fa da contrappunto il ritmo verticale dell’inferriata del balcone: in questo modo, come in una serie di scatti fotografici in rapidissima successione, la stessa forma, quella della ragazza, è ripetuta più volte, ed è la sequenza a rendere l’effetto di un movimento veloce.

Ci bastano pochi elementi per riconoscere la fanciulla, il personaggio principale: lo stivaletto, il vestito blu (forse l’uniforme della scuola), il braccio, il profilo della testa rotonda.

Leggiamo l’opera

L’artista riproduce le stesse forme in posizioni leggermente diverse ma molto ravvicinate: se si osserva lo stivaletto, uno degli elementi più facilmente riconoscibili, possiamo contare tante millimetriche variazioni, con il tacco sollevato o perfettamente a terra. Anche la luce cambia: nell’angolo sinistro del dipinto i colori sono più chiari, mentre si scuriscono leggermente procedendo verso destra. L’opera si costruisce così per scomposizioni: invece che cercare una sintesi di colori e forme, come fanno altri futuristi, a Balla interessa la dimensione analitica, la ripetizione potenzialmente infinita dello stesso soggetto in molteplici variazioni.

Così come è scomposto il movimento, anche il colore è ottenuto accostando pennellate di toni diversi, quasi si trattasse di tessere quadrangolari di un mosaico, a volte leggermente sovrapposte, ma più spesso semplicemente avvicinate.

confronta

Lo studio di un movimento scomposto nei suoi istanti caratterizza anche la fotografia. Nel 1877, più di trent’anni prima del dipinto di Balla, l’anglo-americano Eadweard Muybridge (1830-1904) realizza la prima serie di scatti fotografici a un soggetto in movimento, distanziati di pochi istanti e combinati in un’unica stampa: lo scopo è quello di mostrare, nella bidimensionalità di una fotografia, sia il trascorrere del tempo sia il moto di un soggetto nello spazio.

Le vie dell'arte - volume B
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Dalla preistoria a oggi