Le vie della storia

Per cominciare

Le vie della storia

Tra vecchio e nuovo

Il Settecento è un secolo di profonde trasformazioni. In una prima fase, sulla scia dei processi iniziati nel Seicento, si consolidano in Europa le grandi monarchie: in Francia Luigi XIV (sul trono dal 1643 al 1715), detto il re Sole (1), fa costruire una nuova, grandiosa residenza a Versailles, alle porte di Parigi, e vive in un lusso senza precedenti.

Nella seconda metà del secolo, tuttavia, cambiamenti radicali mettono in crisi i vecchi sistemi politici ed economici:

  • in Inghilterra la Rivoluzione industriale innova i metodi di produzione e le forme di lavoro;
  • nel 1776 la Rivoluzione americana sancisce l’indipendenza delle colonie americane dal Regno Unito e la nascita degli Stati Uniti d’America. Precede di pochi anni un’altra rivoluzione che segnerà la storia dell’Europa: la Rivoluzione francese.

L’Illuminismo

Il nuovo spirito scientifico nato nel secolo precedente si allarga ora a tutti i campi della conoscenza umana, dalla scienza all’artigianato, dalla religione alla politica. Questo rinnovamento dei saperi è chiamato Illuminismo, perché la “luce” della ragione sembra illuminare il mondo in modo nuovo. In questi anni viene scritta un’opera monumentale: l’Encyclopédie (2), in italiano Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, coordinata da due intellettuali francesi, Denis Diderot e Jean-Baptiste Le Rond d’Alembert. Composta da dieci volumi e pubblicata nell’arco di 24 anni, l’Encyclopédie vuole raccogliere tutto il sapere umano, e diventerà il modello per molte opere future.

Nel Settecento, inoltre, in Europa vengono aperti al pubblico i primi musei, con lo scopo di migliorare l’educazione dei cittadini attraverso la conoscenza dell’arte.

La Rivoluzione francese e l’Impero di Napoleone

Alla fine del secolo l’Europa è sconvolta dalla Rivoluzione francese (1789-1799), che abbatte la monarchia in nome degli ideali di libertà e uguaglianza.

Facendo appello agli stessi valori, il generale francese Napoleone Bonaparte si fa per breve tempo continuatore della Rivoluzione, ma poi concentra pian piano il potere nelle proprie mani e nel 1804 si autoproclama imperatore dei Francesi, conquistando vasti territori in Europa e in Nord Africa. Viene infine sconfitto dagli altri Stati europei nella battaglia di Waterloo del 1815. Nello stesso anno il Congresso di Vienna restituisce il potere ai sovrani spodestati da Napoleone e ripristina i confini degli Stati precedenti alla Rivoluzione. Le nuove esperienze sociali e politiche, però, hanno cambiato la coscienza dei popoli, gettando le basi per le lotte d’indipendenza del secondo Ottocento.

 LEGGI LA CARTA
L’Impero napoleonico (prima del 1815)

Tra il 1799 e il 1815 Napoleone Bonaparte, generale della Rivoluzione francese e poi imperatore, conquista in pochissimi anni un vastissimo territorio, ma dopo la sua disfatta nel 1815 in Europa ritornano i monarchi assoluti.

dalla storia all'arte

Moltissime opere d’arte del periodo ritraggono Napoleone, che usava le immagini come un formidabile strumento di propaganda. In questo dipinto di grandissime dimensioni, Napoleone, in piedi, con la corona d’alloro già sul capo, sta per incoronare la moglie Giuseppina, davanti a un’ampia folla in cui è possibile riconoscere alcuni personaggi della corte.

  • Che cosa vuol dire, secondo te, il fatto che sia Napoleone (e non il papa, che era comunque presente) a mettere la corona sul capo di Giuseppina?

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Le vie dell’arte

Come la storia del Settecento alterna vicende quasi opposte – dalla monarchia alla rivoluzione –, così anche l’arte presenta tendenze molto diverse: all’inizio del secolo domina il Rococò, che viene poi soppiantato dal Neoclassicismo.

Il Rococò: un’arte frivola e mondana

Verso la fine del Seicento lo stile barocco tramonta e Roma perde la sua centralità: dalla Francia si diffonde un nuovo gusto artistico, che si irradia a livello internazionale fino a diventare lo stile dominante nelle corti europee. Questo nuovo stile, che prende il nome di Rococò (dal francese rocaille, un tipo di decorazione fatta di pietre e conchiglie), si afferma nell’arte e nell’architettura, ma lascia un’impronta durevole soprattutto nella decorazione d’interni (3), nell’organizzazione dei giardini, nelle arti applicate, nell’abbigliamento. Frivolo e raffinato e insieme elegante e bizzarro, dai colori smorzati e tenui, privi dei forti contrasti del Barocco, il Rococò è un’arte legata alla grazia e piacevolezza delle forme.

Come era già accaduto nella seconda metà del Cinquecento, in questo secolo molti artisti italiani lavorano fuori dai confini della Penisola.

Il Neoclassicismo: il ritorno a forme pure

Alla metà del secolo l’arte e la cultura reagiscono alla frivolezza del Rococò: anche su impulso del nuovo spirito illuminista, l’arte diventa più pura, torna a forme più semplici e meno elaborate. Questo stile verrà in seguito chiamato Neoclassicismo, a indicare una sorta di nuova stagione artistica ispirata direttamente all’arte classica (4).

Allo sviluppo del Neoclassicismo contribuisce un rinnovato amore per l’antichità, inteso non solo come passione per un mondo lontano, ma anche come studio scientifico del passato. Nel Settecento, infatti, nasce l’archeologia come disciplina vera e propria, basata su campagne di scavo condotte in modo preciso e accuratamente documentate. Nella prima metà del secolo, in particolare, vengono riportate alla luce le città di Pompei ed Ercolano, nei pressi di Napoli: distrutte da un’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e sepolte sotto la lava, conservano architetture, decorazioni e pitture che restituiscono una straordinaria immagine del mondo romano, destinata a influenzare profondamente l’arte occidentale.

Arte e impegno civile

Tra la fine del secolo e l’inizio dell’Ottocento l’arte conosce una nuova trasformazione: le forme continuano a ispirarsi alle forme classiche, ma cambiano i soggetti raffigurati.

Per la prima volta pittura e scultura non alludono più alla storia recente attraverso il mito, ma raffigurano direttamente episodi e protagonisti – come Napoleone – di un mondo in rapido cambiamento. In questo modo l’arte vuole anche educare il popolo, diffondendo notizia dei rivolgimenti politici e dei massacri. Protagonisti di questa nuova stagione sono soprattutto artisti stranieri, come David in Francia e, all’inizio dell’Ottocento, Goya in Spagna.

  ricorda
L’arte del Settecento

Prima metà del Settecento

  • Rococò: stile frivolo e raffinato

Seconda metà del Settecento

  • Neoclassicismo: ritorno alla purezza dell’arte classica

Il tempo

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi