Tiziano

rinascimento maturo

l’artista

Tiziano

Il ritrattista ufficiale dei potenti

Tiziano Vecellio (1480/1490 circa-1576), nato nel Cadore, in provincia di Belluno, giunge ancora giovane a Venezia, dove si forma nella bottega dei Bellini (vedi p. 241).

Artista imprenditore a capo di una fiorente bottega, diventa il pittore ufficiale della Serenissima. La sua notorietà oltrepassa ben presto i confini della Repubblica veneziana: infatti Tiziano diviene l’artista più ammirato (e pagato) da dogi, papi e principi italiani, oltre che dall’imperatore Carlo V e da Filippo II re di Spagna.

Colore, luce ed emozione

La prima pala dipinta da Tiziano è l’Assunta (21), un’opera molto grande (quasi sette metri di altezza!) realizzata per l’altare maggiore della Basilica di Santa Maria Gloriosa de’ Frari a Venezia.

A commissionarla è il frate guardiano del convento francescano nel 1516, anno in cui esplode una terribile pestilenza che colpì, fra i tanti, anche l’anziano pittore Giovanni Bellini.

L’opera, conclusa dopo due anni, rappresenta la Madonna, che sale in cielo sostenuta da una miriade di angeli. Sotto, intorno al sarcofago dove il corpo senza vita di Maria era stato deposto, gli apostoli gesticolano animatamente, increduli di fronte all’evento miracoloso. La composizione è divisa nettamente in due parti: la zona della visione soprannaturale, con Maria e, sopra, il Padre eterno, è invasa da una luce abbagliante; la zona terrena è invece nella penombra, da cui emergono le figure imponenti degli apostoli, illuminati da una luce naturale che proviene dall’esterno.

Fulcro dell’intera composizione è la Vergine, con la veste rossa e il manto blu: Maria diventa il tramite tra la sfera terrena e quella divina. Il suo volto estatico, che spicca contro il chiarore luminoso, segna il centro della corona di nubi da cui prendono forma teste di cherubini (teste angeliche senza corpi).

L’agitarsi frenetico dei personaggi, i colori smaglianti e i giochi di luci hanno lo scopo di coinvolgere e stupire il fedele. È la prima volta che un artista concepisce una pala d’altare come una rappresentazione teatrale.

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L’imperatore che amava il suo cane

Tiziano è un ritrattista molto stimato, tanto da diventare il pittore ufficiale dell’imperatore Carlo V, che immortala per la prima volta dopo aver assistito alla sua incoronazione celebrata da papa Clemente VII a Bologna.

Nel Ritratto di Carlo V col cane (22), l’imperatore è rappresentato in piedi a figura intera, con la mano sulla spada. Porta abiti raffinati: un corpetto stretto in vita, una sopravveste foderata di pelliccia, brache di seta, calze da camera. È inquadrato dal basso così da dare l’impressione di un personaggio dominante sull’osservatore, nonostante la piccola corporatura. Lo sguardo concentrato rivolto in lontananza (al di sopra delle nostre teste) manifesta il carattere altero e lungimirante dell’uomo più potente in Europa. Eppure l’umanità del monarca affiora nell’affetto dimostrato al suo amato cane irlandese.

L’imperatore si farà ritrarre ripetutamente da Tiziano in situazioni e momenti della vita diversi, come condottiero a cavallo sul campo di battaglia oppure da anziano, seduto.

Ritratti con carattere

Un vecchio pontefice di quasi ottant’anni seduto è il protagonista del Ritratto di Paolo III con i nipoti (23), eseguito da Tiziano durante un soggiorno a Roma fra il 1545 e il 1546. Prendendo a modello il Ritratto di Leone X tra i due cardinali dipinto da Raffaello trent’anni prima (vedi p. 266), l’artista veneto fa un ritratto di gruppo, inserendo a fianco del pontefice i suoi nipoti, il cardinale Alessandro e Ottavio Farnese.

Dal dipinto emergono la psicologia e i sentimenti dei Farnese: Alessandro si volge con superbia verso lo spettatore, Ottavio si inchina di fronte allo zio, e Paolo III con un sorriso guardingo vigila sugli intrighi dei nipoti.

Il ritratto a figura intera, in piedi, seduto o a cavallo, elaborato da Tiziano diventerà lo schema prediletto dai potenti d’Europa nei secoli seguenti.

  ricorda
Tiziano
  • Usa colori smaglianti e giochi di                                                           
  • Ritrae a figura                                                           principi e papi, di cui fa emergere il carattere

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi