La cattedrale gotica
Con le sue forme slanciate e i suoi spazi inondati di luce, la cattedrale tende verso Dio
Con le sue forme slanciate e i suoi spazi inondati di luce, la cattedrale tende verso Dio
Accanto al palazzo pubblico, l’altro edificio cittadino caratteristico dell’architettura gotica è la cattedrale.
Anche se, come abbiamo visto, la cattedrale esiste già nel periodo romanico, tra il Duecento e il Trecento si trasforma completamente: innovazioni tecniche permettono di creare ambienti molto ampi, che si sviluppano soprattutto in altezza. Lo spazio non è più immediatamente comprensibile e chiaro, finito e misurabile come nelle architetture romaniche, ma sembra illimitato, indefinito. Gli ambienti così vasti e la luce colorata che filtra dalle finestre decorate da vetrate multicolori avvolgono il fedele e hanno lo scopo di rendere tangibile la presenza di Dio.
Vediamo nel dettaglio quali sono le novità costruttive: la più originale è l’assottigliamento delle murature, che invece nel Romanico erano spesse e massicce. L’elemento che permette questo cambiamento è l’uso dell’arco a sesto acuto: grazie alla sua forma – è più alto di un arco a tutto sesto (semicircolare) – il peso si scarica più rapidamente sui due lati e si concentra alla base dei pilastri e non sulle pareti. Anche altre strutture secondarie, come gli archi rampanti (12), contribuiscono ad alleggerire ulteriormente le pareti.
In questo modo i muri, non dovendo portare più tutto il peso, possono diventare sottilissimi e addirittura aprirsi in grandi e luminose finestre (13), com’è tipico soprattutto delle cattedrali in Francia. In Italia, invece, le pareti delle chiese gotiche sono spesso decorate da cicli di affreschi.
Soprattutto in Francia le vetrate sono un elemento fondamentale dell’architettura religiosa gotica, non solo per motivi pratici (proteggono l’interno dal vento e dalla pioggia facendo nello stesso tempo passare la luce), ma soprattutto simbolici: la luce colorata rappresenta infatti l’amore divino che avvolge il fedele.
Le vetrate gotiche sono molto difficili da realizzare. Si parte da un disegno, in cui l’artista decide le storie da raccontare (in genere quelle del Vecchio e del Nuovo Testamento o dei santi) e i colori (1).
A partire da questo schema, i maestri vetrai realizzano i pezzi di vetro delle dimensioni e dei colori richiesti (2, 3). Per ottenere vetri multicolori, si mescolano sali colorati all’ossido di silicio (con cui si produce, invece, il vetro incolore).
Una volta pronti, questi piccoli pezzi vengono disposti secondo il disegno fornito dall’artista, tenuti insieme da una rete di listelli di piombo (4). I dettagli più raffinati, come i volti, si aggiungono successivamente sull’interno del vetro con una tecnica chiamata grisaille, un tipo di pittura ottenuta solo con sfumature di grigio.
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi