Le vie dell'arte - volume A

La texture Texture ed emozioni In genere le superfici lisce e omogenee evocano sensazioni di equilibrio, serenità e armonia, mentre quelle più spigolose, ruvide e irregolari suscitano inquietudine e angoscia. Effetti particolari si ottengono anche accostando texture molto diverse tra loro. L uso espressivo della texture è molto diffuso nella scultura ( 27 ) ed è abbastanza frequente anche in pittura, soprattutto tra gli artisti del Novecento e quelli contemporanei: per aumentare l espressività delle loro opere, alcuni di essi non si sono limitati a creare le texture dipingendole, ma hanno sostituito tela e fogli tradizionali con altri materiali caratterizzati da texture vere , molto evidenti e spesso irregolari: sacchi, metallo, cartone, pezzi di legno grezzo, plastica fusa ( 28 ). LA TENSIONE DEL NON-FINITO Alcune statue di Michelangelo Buonarroti (1475-1564) ci appaiono non finite , perché in molti casi l artista ha lasciato intere parti in marmo grezzo, senza lucidarle o senza nemmeno definire le forme. Le statue non finite sono dunque caratterizzate da texture molto diverse: le parti concluse risultano lisce e lucide, quelle solo abbozzate hanno una superficie ruvida e opaca. Il contrasto fra le parti finite e quelle non finite trasmette emozioni intense; per esempio, nell Atlante ci rimanda un idea di fatica: sembra che il titano stia facendo un terribile sforzo per prendere forma e uscire dalla materia. IL DRAMMA NELLA MATERIA Alberto Burri (1915-1955) è uno degli artisti italiani del Novecento che più ha sfruttato il valore espressivo della texture: per esempio, ha creato diverse serie di opere usando ora sacchi di canapa grezza, ora metallo e plastica fusa: l effetto ottenuto trasmette una sensazione di angoscia e dolore. X 28 Alberto Burri, Combustione, 1961, tecnica mista. Corte di Mamiano, Fondazione Magnani Rocca. 22 UNIT 1 ELEMENTI E REGOLE S 27 Michelangelo Buonarroti, Prigione detto Atlante, 1530-1534, marmo. Firenze, Galleria dell Accademia.