Per riprendere il filo…
Se l’indipendenza dei paesi latinoamericani aveva privato Spagna e Portogallo di gran parte dei loro imperi già a inizio Ottocento, e paesi come l’Italia e l’Impero tedesco avevano dovuto attendere l’unificazione nazionale prima di poter avviare politiche espansioniste oltremare, fra 1815 e 1880 Regno Unito e Francia erano stati i principali protagonisti del colonialismo europeo. Il primo aveva esteso notevolmente i suoi domini, concedendo “autogoverni responsabili” alle colonie con affidabili maggioranze bianche (Canada, Australia), penetrando in Cina e assumendo il controllo diretto dell’India dopo la rivolta del 1857-58. La Francia aveva invece fatto dell’Algeria un’appendice del territorio metropolitano, ottenuto la concessione per costruire il canale di Suez in Egitto e occupato il Senegal, parti del Sudest asiatico e la Nuova Caledonia. Parallelamente, l’Impero russo e gli Stati Uniti avevano perseguito forme di espansione nei rispettivi continenti, l’uno muovendosi verso sud e verso est in Asia, gli altri strappando alle nazioni indiane il West, imponendo trattati commerciali all’Impero giapponese e legando sempre più a sé le economie dei paesi sudamericani.