I SAPERI FONDAMENTALI

I SAPERI FONDAMENTALI

sintesi

dalla seconda repubblica al secondo impero

▶ 15.1 A seguito di un periodo di paralisi politico-istituzionale, dovuto alle difficoltà economiche e allo sterile dibattito tra le forze di sinistra e quelle conservatrici, nel dicembre 1851 Luigi Napoleone fa occupare l’Assemblea e arrestare i leader repubblicani e conservatori, ponendo Parigi in stato d’assedio. La spietata repressione delle rivolte gli procura il sostegno delle forze antirepubblicane e antisocialiste. Dopo il colpo di Stato, Luigi Napoleone mira a non allarmare le potenze straniere e a guadagnare voti, ripristinando il suffragio universale e annunciando una nuova Costituzione. Con la nuova Carta pone però le basi di un regime personale, che prima lo erge a “principe-presidente” e poi lo incorona “imperatore dei francesi” con il nome di Napoleone III.

▶ 15.2 Nasce il Secondo Impero, caratterizzato da un modo di governare chiamato “bonapartismo”, originale mix di carisma, autoritarismo e demagogia. In questa fase si avvia una prima industrializzazione del paese, l’economia cresce, si adotta il liberoscambismo e i tecnici compongono la burocrazia (tecnocrazia). Il regime resta però fragile e sempre in cerca di consenso, perciò una politica estera attiva mira a rinverdire il mito della grandeur imperiale. Si conquistano nuove colonie in Asia. La vittoria nella Guerra di Crimea riporta la Francia al centro della politica europea e Napoleone III si allea con il Regno di Sardegna in funzione antiasburgica. La vittoria franco-piemontese del 1859 si rivela però controproducente: la nuova Italia unita è più grande del previsto e la debolezza asburgica favorisce le mire prussiane in area tedesca. Lo stesso accade in Messico, dove il Secondo Impero messicano instaurato da Massimiliano d’Asburgo con l’aiuto della Francia crolla presto, lasciando Napoleone III attorniato da critiche.

la comune di parigi e la terza repubblica

▶ 15.3 Sfruttando il malcontento dell’opinione pubblica francese, il cancelliere prussiano Bismarck trascina la Francia in guerra, sconfiggendola a Sedan (1870). Napoleone III cade prigioniero e nasce la Terza Repubblica. Il governo provvisorio deve accettare le dure condizioni del Trattato di Francoforte, mentre i parigini insorgono e danno vita alla Comune, un governo cittadino dal profilo ideologico al contempo nazionalista e socialista. La Comune viene presto repressa con violenza dall’esercito ma dà concretezza al “pericolo rosso” e diventa un modello per successive rivoluzioni.

▶ 15.4 La Terza Repubblica è segnata da un diffuso sentimento antitedesco (revanscismo), da instabilità politica e da alcuni tentativi eversivi, fra cui quelli del presidente Mac-Mahon (1877-79) e del generale Boulanger (1887-89). Le istituzioni repubblicane però sopravvivono e si sforzano di nazionalizzare le masse, sviluppare la ricerca scientifica, modernizzare il paese e restituirgli prestigio con campagne coloniali in Asia e in Africa. Negli anni Novanta, nonostante le riforme sociali la questione operaia esplode in manifestazioni e scioperi, spesso repressi nel sangue. In contrapposizione alle forze anarcosocialiste e al sindacalismo rivoluzionario di Sorel guadagnano consensi i movimenti di destra, che declinano il patriottismo nei termini di un nazionalismo bellicista, autoritario e razzista. Essi cavalcano la crescente xenofobia nei confronti degli immigrati e il forte antisemitismo: sentimenti diffusi anche altrove, ma che in Francia rispondono al diffuso bisogno di trovare capri espiatori per le difficoltà economiche e politiche. Ne è clamorosa espressione l’“affare Dreyfus”, che spacca il paese fra antidreyfusardi e dreyfusardi (fra cui Émile Zola, autore di una lettera aperta dal titolo J’accuse), spingendo l’ebreo ungherese Theodor Herzl a costituire il movimento sionista, teso a creare uno Stato ebraico in Palestina.

A inizio Novecento la situazione politica si stabilizza, si affermano i ceti medi e nascono nuovi consumi. Tuttavia, la modesta crescita demografica, un’industrializzazione più lenta che altrove, i limiti della piccola proprietà agricola, l’astio verso gli immigrati (ancorché divenuti cittadini francesi) e un egualitarismo che tardava a concretizzarsi rendono la cosiddetta Belle époque un periodo sfavillante ma non privo di tensioni.

linea del tempo

1851 colpo di Stato di Luigi Napoleone; 1852 Napoleone III “imperatore dei francesi”; 1853-56 Guerra di Crimea; 1859 guerra con il Regno di Sardegna contro l’Impero asburgico; 1860 trattato liberoscambista con il Regno Unito; 1863-67 Secondo Impero messicano; luglio-settembre 1870 Guerra franco-tedesca; 21-28 maggio 1871 Comune di Parigi; 1877 tentativo di restaurazione monarchica del presidente Mac-Mahon; 1887-89 crisi boulangista; 1894 Duplice Intesa con l’Impero russo; 1894-1906 affare Dreyfus; 1896 Herzl pubblica Lo Stato ebraico; 1898 Zola pubblica il J’accuse

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Storie. Il passato nel presente - volume 2
Storie. Il passato nel presente - volume 2
Dal 1715 al 1900