Per riprendere il filo…
Nonostante l’azione repressiva attuata dai governi e il ripristino di ordinamenti e simboli di antico regime, la Restaurazione era stata soprattutto un compromesso con il recente passato: molti Stati avevano fatto propri gli strumenti ereditati dal ventennio precedente, rifiutando però le aperture liberali e le autonomie nazionali invocate da parte delle classi medio-alte. Ne erano derivati trent’anni di moti costituzionali, lotte sociali, insurrezioni secessioniste e guerre d’indipendenza, che però solo di rado avevano coinvolto i ceti inferiori e rurali. Tanto meno i loro promotori erano riusciti a superare i particolarismi locali e le divisioni fra le diverse declinazioni della comune eredità ideologica di matrice liberale e rivoluzionario-napoleonica. Eppure, questi eventi avevano iniziato a scardinare il “concerto” delle grandi potenze e a porre in discussione gli assetti politico-istituzionali della Restaurazione.